Fusione Gattico Veruno, al referendum vincono il "no" e l'astensionismo

I sindaci Zonca e Pastore ora cercheranno d’interpretare il risultato.

Fusione Gattico Veruno, al referendum vincono il "no" e l'astensionismo
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Fusione Gattico Veruno, al referendum vincono il "no" e l'astensionismo. I sindaci Zonca e Pastore ora cercheranno d’interpretare il risultato.

Fusione Gattico Veruno, al referendum vincono il "no" e l'astensionismo

fusione gattico veruno Pastore e Zonca dopo lo spoglio
I sindaci di Veruno e Gattico Pastore e Zonca dopo lo spoglio

E' l'astensionismo il primo vincitore del referendum che si è svolto ieri, domenica 11 novembre, sulla fusione dei Comuni di Gattico e Veruno.  Il referendum essendo consultivo, non aveva bisogno di quorum. L’affluenza alle urne è stata relativamente bassa si va dal 37,5% di Gattico al 42% Veruno.  “Noi riteniamo che i cittadini abbiano così delegato in maggior parte la decisione alle due amministrazioni. Ci riserviamo quindi di interpretare e riflettere sui risultati, valutare il parere delle persone e decidere in coscienza” dicono i sindaci di Gattico Andrea Zonca, e di Veruno Gualtiero Pastore.

I risultati delle urne

Questi i risultati delle urne. A Gattico gli aventi diritto al voto erano 2954. Di questi hanno votato in 1056,  sì 365, no 684 (5 schede bianche e nulle). Vince quindi il no (64,8% dei votanti). A Veruno erano chiamati a votare 1574 cittadini, i votanti sono stati 662, sì 189, no 468 (5 schede bianche e nulle). Anche in questo Comune è il no a prevalere (70,6% dei votanti).

La procedura è in corso

Ora i risultati vanno alla Regione, che farà le sue valutazioni. La procedura per la fusione è già in corso e le due amministrazioni comunali, alla luce dei risultati del referendum (che era solo consultivo e non vincolante e per questo non necessitava di quorum)  hanno a disposizione un mese per prendere posizione a favore o contro per eventualmente chiedere di arrestare la procedura in corso verso l’unione dei due comuni.

Eraldo Guglielmetti

Commenti
claudio

Io sono di Novara, quindi non coinvolto nella fusione si, fusione no, però da anziano posso far presente che da sempre esiste una forte rivalità tra comuni confinanti, dappertutto, non solo dalle vostre parti. Forse questa rivalità ha impedito agli astenuti di esprimere un voto, che a questo punto sarebbe solo stato negativo.

Daniele

A Fara ha vinto il sì, a Briona il no. In entrambi i casi mi risulta che hanno votato oltre il 50% degli aventi diritto al voto e con una maggioranza netta. Qui abbiamo invece che più della metà dei cittadini hanno un senso civico pari a zero, per cui abbiamo le amministrazioni che ci meritiamo. Non sono obbligate ad indire una consultazione prima dell'avvio dell'iter procedurale né tantomeno sono obbligate a seguire il parere espresso, specialmente poi con un interesse così basso da parte dei cittadini. È scontato che si andrà avanti con la fusione come già successo in parecchi altri casi analoghi.

Claudio

Le amministrazioni prima avrebbero dovuto interpellare i cittadini e poi eventualmente proseguire con l'iter, come alcune amministrazioni serie hanno fatto, vedi Fara e Briona, e non mettere di fronte al fatto compiuto, troppo comodo dire che chi non è andato a votare è d'accordo con la fusione.

Carlo

Il 25% degli aventi diritto al voto è contraria alla fusione e ha espresso il suo dissenso. Il 12% degli aventi diritto al voto è favorevole alla fusione e ha ritenuto opportuno esprimere il suo assenso. Solo il 38% della popolazione ha ritenuto doveroso esprimere la propria opinione. La maggior parte della popolazione, ben 62% degli aventi diritto al voto, cosa vuole esprimere con il suo assenteismo? Ai comizi alcuni cittadini hanno avuto da ridire sulla modalità di presentazione della cosa. Si sono visti richiedere la loro opinione solo dopo che sono partite tutte le pratiche ed è già stata interpellata la provincia e la regione. Contestavano l'inutilità del referendum visto lo stato di avanzamento dell'iter. A che serve andare a votare se è già stato tutto deciso? Molti possono non essere andati a votare per questa ragione: non sono stati espressi motivi sfavorevoli alla fusione, è già stata interpellata la provincia e la regione, entrambe le amministrazioni comunali, provincia e regione si sono espressi favorevoli alla fusione. Possono aver trovato scontata l'approvazione della fusione e non avendo nulla in contrario non sono andati a votare. Trottolino, Geogipi, Danila e Paolo che siete chiaramente contrari alla fusione come interpretate l'assenteismo di questa votazione, unico dato che parla davvero chiaro di questo risultato. Siete inoltre così gentili da illuminarci sulle motivazioni contrarie alla fusione? Tralasciando la motivazione "sentimentale" non ho sentito alcuno svantaggio ai comizzi. Siete di quelli che non volete fondervi perchè stanno scadendo i mandati dei due sindaci e non possono ricandidarsi nuovamente in questi comuni per cui possono farlo solo creando un nuovo comune? Se è così spiegatemi perchè all'ultima elezione del sindaco di Gattico c'era una sola lista e non vi ho visto candidarvi. Meglio rinunciare agli indubbi vantaggi fiscali/economici della fusione per non permettere a queste amministrazioni di ricandidarsi?

Trottolino

Facendo il Suo stesso ragionamento, si potrebbe dire che neanche i favorevoli sono abbastanza per mandare avanti l'iter, anzi, sono ancora meno. I numeri parlano chiaro. Non c'è prevalenza dei convinti sui non convinti. Magari cercare di capirne le cause può aiutare a riprovare tra qualche anno.

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