Vco lombardo, consegnate 5.228 firme

Vco lombardo, consegnate 5.228 firme
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VERBANIA - Il “viaggio” di ritorno verso la Lombardia del Verbano Cusio Ossola è partito martedì 16 gennaio alle 12. Quando Valter Zanetta, presidente del comitato promotore, il vice Luigi Spadone, il consigliere comunale e provinciale domese Fabio Basta hanno consegnato le 5.228 firme valide in calce alla petizione “Diamoci un Taglio”, con la richiesta di referendum consultivo al presidente, Stefano Costa.

 

«Per il Vco – ha commentato Costa – è un’occasione unica. Saremo la prima Provincia in Italia a votare sul passaggio da una regione all’altra. Il referendum, già svoltosi in provincia di Belluno, non fa testo: gli elettori sono stati interpellati sul passaggio da una regione a statuto ordinario ad una a statuto speciale, non previsto dalla Costituzione. Il segretario generale sta già valutando eventuali modifiche al regolamento sulla base del quale si tenne la consultazione sull’ospedale unico provinciale nel 2004».

Il prossimo passaggio è previsto in Consiglio provinciale. Spadone e Basta, esponenti di “La Provincia per il Territorio”, formuleranno la proposta, a nome del comitato, che verrà sottoposta al voto. Un esito che appare scontato: «Speriamo che il ministero dell’Interno ci consenta di abbinare la consultazione alle amministrative, comunali e regionali, del 2019. Sia per ridurre i costi, sia perché ci sembra la scadenza più adeguata».

Zanetta s’è detto soddisfatto «per essere riusciti a centrare l’obiettivo delle 5mila firme prima di Natale. La migliore smentita alle accuse di strumentalizzazioni elettorali, rivoltaci da più parti». Zanetta è tra i candidabili per il Senato in quota alla cosiddetta “quarta gamba” del centrodestra il cui leader in Piemonte è l’ex-viceministro Enrico Costa.

«In campagna elettorale – ha sottolineato l’ex-senatore, – cercheremo di coinvolgere sull’argomento i partiti che in questa prima fase abbiamo un po’ trascurato. Abbiamo comunque raccolto consensi trasversali come testimoniano l’adesione alla nostra iniziativa degli amici Bernardino Gallo (Sos Ossola, una lunga militanza nel Pci, poi Verdi e Margherita, ndr), gli amici Marco Bossi ed Enrico Montani (Lega Nord, ndr), Mauro Bardaglio (Pci-Pds-Ds oggi 5 Stelle, ndr), Michael Immovilli e Francesco Sirtori (club Forza Silvio, ndr), e ventuno sindaci di diverso orientamento politico». «Alcuni anche del Pd», sostiene Spadone che mantiene il riserbo sui nomi. Le firme valide sono 5.228 su 5.888 raccolte, 3.043 ai banchetti, le altre in 36 comuni.

Una battaglia - quella per il ritorno in Lombardia - che non ha «scaldato i cuori» nella ex-provincia madre, hanno chiesto i giornalisti presenti alla conferenza stampa che ha preceduto la consegna delle firme. «Le firme richieste erano il doppio – questa la spiegazione di Zanetta -. In ogni caso ci sono arrivati segnali d’interesse dai comuni del Vergante che potrebbero rientrare nel Vco con referendum comunali». Una sorta di rivincita di quelli che, nei primi anni ’90, ridussero i confini della non ancora costituita provincia a Belgirate-Brovello Carpugnino nel Verbano e ad Omegna nel Cusio.

Mauro Rampinini

VERBANIA - Il “viaggio” di ritorno verso la Lombardia del Verbano Cusio Ossola è partito martedì 16 gennaio alle 12. Quando Valter Zanetta, presidente del comitato promotore, il vice Luigi Spadone, il consigliere comunale e provinciale domese Fabio Basta hanno consegnato le 5.228 firme valide in calce alla petizione “Diamoci un Taglio”, con la richiesta di referendum consultivo al presidente, Stefano Costa.

 

«Per il Vco – ha commentato Costa – è un’occasione unica. Saremo la prima Provincia in Italia a votare sul passaggio da una regione all’altra. Il referendum, già svoltosi in provincia di Belluno, non fa testo: gli elettori sono stati interpellati sul passaggio da una regione a statuto ordinario ad una a statuto speciale, non previsto dalla Costituzione. Il segretario generale sta già valutando eventuali modifiche al regolamento sulla base del quale si tenne la consultazione sull’ospedale unico provinciale nel 2004».

Il prossimo passaggio è previsto in Consiglio provinciale. Spadone e Basta, esponenti di “La Provincia per il Territorio”, formuleranno la proposta, a nome del comitato, che verrà sottoposta al voto. Un esito che appare scontato: «Speriamo che il ministero dell’Interno ci consenta di abbinare la consultazione alle amministrative, comunali e regionali, del 2019. Sia per ridurre i costi, sia perché ci sembra la scadenza più adeguata».

Zanetta s’è detto soddisfatto «per essere riusciti a centrare l’obiettivo delle 5mila firme prima di Natale. La migliore smentita alle accuse di strumentalizzazioni elettorali, rivoltaci da più parti». Zanetta è tra i candidabili per il Senato in quota alla cosiddetta “quarta gamba” del centrodestra il cui leader in Piemonte è l’ex-viceministro Enrico Costa.

«In campagna elettorale – ha sottolineato l’ex-senatore, – cercheremo di coinvolgere sull’argomento i partiti che in questa prima fase abbiamo un po’ trascurato. Abbiamo comunque raccolto consensi trasversali come testimoniano l’adesione alla nostra iniziativa degli amici Bernardino Gallo (Sos Ossola, una lunga militanza nel Pci, poi Verdi e Margherita, ndr), gli amici Marco Bossi ed Enrico Montani (Lega Nord, ndr), Mauro Bardaglio (Pci-Pds-Ds oggi 5 Stelle, ndr), Michael Immovilli e Francesco Sirtori (club Forza Silvio, ndr), e ventuno sindaci di diverso orientamento politico». «Alcuni anche del Pd», sostiene Spadone che mantiene il riserbo sui nomi. Le firme valide sono 5.228 su 5.888 raccolte, 3.043 ai banchetti, le altre in 36 comuni.

Una battaglia - quella per il ritorno in Lombardia - che non ha «scaldato i cuori» nella ex-provincia madre, hanno chiesto i giornalisti presenti alla conferenza stampa che ha preceduto la consegna delle firme. «Le firme richieste erano il doppio – questa la spiegazione di Zanetta -. In ogni caso ci sono arrivati segnali d’interesse dai comuni del Vergante che potrebbero rientrare nel Vco con referendum comunali». Una sorta di rivincita di quelli che, nei primi anni ’90, ridussero i confini della non ancora costituita provincia a Belgirate-Brovello Carpugnino nel Verbano e ad Omegna nel Cusio.

Mauro Rampinini

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