Spesa per il sociale, infuria la polemica

Spesa per il sociale, infuria la polemica
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NOVARA - L’elenco richiama argomenti, tipologie di opere pubbliche, problemi sociali, che i consiglieri del Pd nei mesi scorsi hanno portato in aula con interrogazioni e mozioni. «La ratio – spiega il capogruppo Andrea Ballarè  - è di intervenire a favore del settore sociale poiché sono state tagliate risorse per 1.048.910 euro. Ci sono tagli sui minori, un taglio di 40.000 euro di contributi diretti alle persone in stato di bisogno. C’è la perdita di 700.000 euro di fondi Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, ndr.)». 
Il sistema consta di una rete strutturale di Enti locali che accedono al Fondo nazionale per le  politiche e i servizi dell’asilo. Si tratta di fondi messi a disposizione dal Ministero dell’Interno. «Per una scelta puramente ideologica e non amministrativa – ha spiegato Ballarè – hanno rinunciato a questi fondi. E’ una decisione della Lega Nord che non si trasforma in risultato, in quanto il numero degli immigrati è lo stesso. In più hanno un atteggiamento falso: da una parte rinunciano ai fondi Sprar ma dall’altra prendono i finanziamenti per le politiche migratorie e li utilizzano per mettere a bando i servizi di mediazione culturale. Dicono di non volere gli immigrati e i fondi dello Stato ma i fondi poi li prendono, con una scelta anche poco lungimirante: il risultato di questa rinuncia è che l’accoglienza degli immigrati viene completamente appaltata ai privati che ovviamente gestiscono con le proprie logiche».

Per quanto riguarda la spesa per il sociale l’assessore alle Politiche sociali Emilio Iodice risponde all’iniziativa dei consiglieri comunali del Pd che hanno presentato anche una mozione riguardante le pratiche per l’ottenimento del Reddito d’inclusione, provvedimento nazionale per contrastare la povertà. «Per quanto riguarda le Politiche sociali, l’opposizione deve dirci chiaramente se preferisce che si investa per rispondere concretamente alle esigenze delle fasce deboli o se, invece, preferisce che i soldi vengano destinati a coprire costi amministrativi. Delle due l’una: è inutile presentare una mozione per denunciare la carenza di personale degli uffici e invitarci a investire in questo senso quando, contemporaneamente, veniamo accusati aver operato inesistenti tagli alla spesa sociale».

«Premesso che nella gestione delle tempistiche il Comune di Novara si sta rivelando uno dei più virtuosi del nostro Paese, va ricordato che dal 1° dicembre scorso a oggi sono stati distribuiti millesettecento moduli e, in maniera concomitante, fissati i relativi appuntamenti per la riconsegna della documentazione richiesta. Al momento – prosegue l’ assessore – sono state evase duecento pratiche, già caricate sulla piattaforma predisposta dall’Inps. Questa, che dovrebbe rispondere entro cinque giorni, a metà gennaio non era ancora completamente funzionante: al momento solo nove domande sono state validate. Sul numero complessivo delle richieste possiamo oggi dire che, secondo alcune pre-verifiche, quelle che non hanno i requisiti si aggirano tra il trenta e il quaranta per cento. Ciò ha portato il personale incaricato della distribuzione dei moduli a compiere da qualche giorno immediata verifica sull’Isee presentato: se questo non è rispondente ai requisiti previsti dalla normativa sul Rei, non viene assegnato l’appuntamento. Inoltre rispetto agli appuntamenti già concordati una delle persone incaricate – tre figure amministrative che evadono ciascun caso in un tempo calcolato in un quarto d’ora - sta compiendo verifiche sugli Isee già prodotti: se questi non sono conformi ai requisiti, l’appuntamento viene annullato e sostituito con quello successivo per abbattere i tempi di attesa. Rispetto al numero delle domande finora presentate e secondo le previsioni dei nostri uffici è probabile che le persone aventi diritto al Rei nella nostra città siano comunque meno di mille».

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NOVARA - L’elenco richiama argomenti, tipologie di opere pubbliche, problemi sociali, che i consiglieri del Pd nei mesi scorsi hanno portato in aula con interrogazioni e mozioni. «La ratio – spiega il capogruppo Andrea Ballarè  - è di intervenire a favore del settore sociale poiché sono state tagliate risorse per 1.048.910 euro. Ci sono tagli sui minori, un taglio di 40.000 euro di contributi diretti alle persone in stato di bisogno. C’è la perdita di 700.000 euro di fondi Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, ndr.)». 
Il sistema consta di una rete strutturale di Enti locali che accedono al Fondo nazionale per le  politiche e i servizi dell’asilo. Si tratta di fondi messi a disposizione dal Ministero dell’Interno. «Per una scelta puramente ideologica e non amministrativa – ha spiegato Ballarè – hanno rinunciato a questi fondi. E’ una decisione della Lega Nord che non si trasforma in risultato, in quanto il numero degli immigrati è lo stesso. In più hanno un atteggiamento falso: da una parte rinunciano ai fondi Sprar ma dall’altra prendono i finanziamenti per le politiche migratorie e li utilizzano per mettere a bando i servizi di mediazione culturale. Dicono di non volere gli immigrati e i fondi dello Stato ma i fondi poi li prendono, con una scelta anche poco lungimirante: il risultato di questa rinuncia è che l’accoglienza degli immigrati viene completamente appaltata ai privati che ovviamente gestiscono con le proprie logiche».

Per quanto riguarda la spesa per il sociale l’assessore alle Politiche sociali Emilio Iodice risponde all’iniziativa dei consiglieri comunali del Pd che hanno presentato anche una mozione riguardante le pratiche per l’ottenimento del Reddito d’inclusione, provvedimento nazionale per contrastare la povertà. «Per quanto riguarda le Politiche sociali, l’opposizione deve dirci chiaramente se preferisce che si investa per rispondere concretamente alle esigenze delle fasce deboli o se, invece, preferisce che i soldi vengano destinati a coprire costi amministrativi. Delle due l’una: è inutile presentare una mozione per denunciare la carenza di personale degli uffici e invitarci a investire in questo senso quando, contemporaneamente, veniamo accusati aver operato inesistenti tagli alla spesa sociale».

«Premesso che nella gestione delle tempistiche il Comune di Novara si sta rivelando uno dei più virtuosi del nostro Paese, va ricordato che dal 1° dicembre scorso a oggi sono stati distribuiti millesettecento moduli e, in maniera concomitante, fissati i relativi appuntamenti per la riconsegna della documentazione richiesta. Al momento – prosegue l’ assessore – sono state evase duecento pratiche, già caricate sulla piattaforma predisposta dall’Inps. Questa, che dovrebbe rispondere entro cinque giorni, a metà gennaio non era ancora completamente funzionante: al momento solo nove domande sono state validate. Sul numero complessivo delle richieste possiamo oggi dire che, secondo alcune pre-verifiche, quelle che non hanno i requisiti si aggirano tra il trenta e il quaranta per cento. Ciò ha portato il personale incaricato della distribuzione dei moduli a compiere da qualche giorno immediata verifica sull’Isee presentato: se questo non è rispondente ai requisiti previsti dalla normativa sul Rei, non viene assegnato l’appuntamento. Inoltre rispetto agli appuntamenti già concordati una delle persone incaricate – tre figure amministrative che evadono ciascun caso in un tempo calcolato in un quarto d’ora - sta compiendo verifiche sugli Isee già prodotti: se questi non sono conformi ai requisiti, l’appuntamento viene annullato e sostituito con quello successivo per abbattere i tempi di attesa. Rispetto al numero delle domande finora presentate e secondo le previsioni dei nostri uffici è probabile che le persone aventi diritto al Rei nella nostra città siano comunque meno di mille».

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