Le Stanze segrete di Sgarbi e la città: un colpo di fulmine

Le Stanze segrete di Sgarbi e la città: un colpo di fulmine
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NOVARA - Sono stati 118, tra cui molti under 26, i visitatori nella giornata di giovedì 21 settembre, la prima di apertura al pubblico della mostra allestita al castello “Dal rinascimento al Neoclassico - Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi”. Il giorno prima l’esposizione era stata inaugurata dallo stesso Sgarbi, con le autorità e i giornalisti. Ed è sempre lo stesso collezionista, critico d’arte e personaggio televisivo a guidare con la sua voce i visitatori alla scoperta delle opere, a spiegarle dal punto di vista artistico, a raccontarne la storia  (dove si trovavano prima di entrare in suo possesso, come è avvenuto l’acquisto), a descrivere la vita degli artisti con cui spesso Sgarbi ha forti affinità. Come con Guido Cagnacci, autore di uno dei dipinti scelti come simbolo della mostra. Un pittore che amava le donne e amava ritrarle nella loro bellezza ma che aveva bisogno di un pretesto, di un messaggio da veicolare: questo avviene ad esempio nell’Allegoria del tempo (La vita umana), narrata da elementi come la clessidra, i fiori nel pieno della loro fioritura tra le mani della protagonista e ormai appassiti su un tavolo accanto a un teschio e a tre candele che si consumano. Noi abbiamo raccolto alcune testimonianze tra i primi visitatori, tutti positivamente colpiti dalla ricchezza dell’esposizione. Come Stefano Pistocchini da Marano Ticino: “E’ una mostra di notevole pregio e con una impostazione fatta ad arte - ci ha detto il preside in pensione - L’immagine di Sgarbi che ci arriva dalla televisione è quella di un personaggio a tratti odioso, il suo personalismo non manca mai, nemmeno nelle sue descrizioni delle opere ma il valore di questa sua collezione è sicuramente molto elevato e merita di essere vista. Ha la qualità non solo di far vedere opere di artisti conosciuti come Lorenzo Lotto, ma anche di far scoprire la bellezza di pittori e scultori meno noti. Gli studenti potranno inoltre visitare con interesse la mostra, è molto attraente, molto comprensibile”. La mostra, lo ricordiamo sarà visitabile fino al 14 gennaio 2018, tutti i giorni dalle 10 alle 19 (la biglietteria chiude un'ora prima).

Valentina Sarmenghi 

 

Leggi di più sul Corriere di Novara di sabato 23 settembre 2017 

NOVARA - Sono stati 118, tra cui molti under 26, i visitatori nella giornata di giovedì 21 settembre, la prima di apertura al pubblico della mostra allestita al castello “Dal rinascimento al Neoclassico - Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi”. Il giorno prima l’esposizione era stata inaugurata dallo stesso Sgarbi, con le autorità e i giornalisti. Ed è sempre lo stesso collezionista, critico d’arte e personaggio televisivo a guidare con la sua voce i visitatori alla scoperta delle opere, a spiegarle dal punto di vista artistico, a raccontarne la storia  (dove si trovavano prima di entrare in suo possesso, come è avvenuto l’acquisto), a descrivere la vita degli artisti con cui spesso Sgarbi ha forti affinità. Come con Guido Cagnacci, autore di uno dei dipinti scelti come simbolo della mostra. Un pittore che amava le donne e amava ritrarle nella loro bellezza ma che aveva bisogno di un pretesto, di un messaggio da veicolare: questo avviene ad esempio nell’Allegoria del tempo (La vita umana), narrata da elementi come la clessidra, i fiori nel pieno della loro fioritura tra le mani della protagonista e ormai appassiti su un tavolo accanto a un teschio e a tre candele che si consumano. Noi abbiamo raccolto alcune testimonianze tra i primi visitatori, tutti positivamente colpiti dalla ricchezza dell’esposizione. Come Stefano Pistocchini da Marano Ticino: “E’ una mostra di notevole pregio e con una impostazione fatta ad arte - ci ha detto il preside in pensione - L’immagine di Sgarbi che ci arriva dalla televisione è quella di un personaggio a tratti odioso, il suo personalismo non manca mai, nemmeno nelle sue descrizioni delle opere ma il valore di questa sua collezione è sicuramente molto elevato e merita di essere vista. Ha la qualità non solo di far vedere opere di artisti conosciuti come Lorenzo Lotto, ma anche di far scoprire la bellezza di pittori e scultori meno noti. Gli studenti potranno inoltre visitare con interesse la mostra, è molto attraente, molto comprensibile”. La mostra, lo ricordiamo sarà visitabile fino al 14 gennaio 2018, tutti i giorni dalle 10 alle 19 (la biglietteria chiude un'ora prima).

Valentina Sarmenghi 

 

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