Andy Warhol e il suo mondo al Castello di Novara

A ottobre la mostra organizzata dalla Galleria Legart.

Andy Warhol e il suo mondo al Castello di Novara
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Andy Warhol e il suo mondo al Castello di Novara. A ottobre la mostra organizzata dalla Galleria Legart con una cinquantina di opere.

Andy Warhol e il suo mondo al Castello di Novara

Cinquanta opere di Andy Warhol (Pittsburgh, 1928 – New York, 1987) sono in arrivo per essere esposte negli spazi del Castello di Novara nella mostra “Andy Warhol - Linguaggi pop”. La mostra è interamente curata dalla Galleria Legart di via Negroni 4, aperta tre anni fa da Alessia Legat. Da dove è nata l’idea di questa mostra?
«L’anno scorso ho visto che in molte città, anche piccole, sono stati organizzati eventi per ricordare la morte del grande artista americano. Perciò ho pensato che lo si potesse ricordare anche a Novara festeggiando i 90 anni dalla nascita, ricorrenza sicuramente più felice. Mentre preparavo la mostra mi sono accorta di avere a disposizione molte più opere di quanto avessi immaginato grazie a contatti con altri galleristi e, soprattutto, con collezionisti. Così ho ampliato il progetto e ho lavorato per presentarlo in una sede più significativa come le sale archeologiche del Castello, dove la mostra sarà aperta dal 25 ottobre al 25 novembre, creando una relazione inconsueta fra l’antichità del luogo e la modernità delle opere presentate».

Due mostre in contemporanea

In contemporanea a quella dedicata alle collezioni dell’Ottocento. «La contemporaneità è stata casuale perché per la mostra dedicata a Warhol c’è stata una tempistica diversa da quella programmata: la ricerca degli sponsor, fra cui il Banco BPM nostro main sponsor, ha comportato tempi più lunghi del previsto. Comunque ce l’abbiamo fatta e con il Banco collaborerà la Fondazione del Castello di Novara, avremo il patrocinio del Comune di Novara e Atl, il supporto di numerosi sponsor tecnici (Italgrafica, Ciaccio Broker, Cantina Pietraforata e Move) e didattici (Helen Doron, Novamont, Colorificio Negri, Bonella Carta, Bennet Bellinzago, Conceria Gaiera). Sarà la Fondazione Castello a coordinare le attività collaterali e gli interventi integrativi delle due mostre in modo da evitare sovrapposizioni».

Le opere esposte

Quali opere verranno esposte? «Fra le cinquanta opere alcuni pezzi unici in acetato fotografico della serie “Ladies and Gentlemen” del 1975, grafiche fra le più colorate e conosciute, firmate sull’originale. Anche serigrafie e oggetti di uso quotidiano sempre con decorazioni dell’artista. Ci sarà anche un settore di Digital art perché nel 1985 Warhol è stato testimonial della Commodore Amiga 1000, per la quale ha eseguito 9 disegni commissionategli per verificare le possibilità grafiche di quel computer, stampati per questa mostra dall’artista Giuliano Grittini».

Anche un percorso interattivo per i bambini

Avete previsto supporti e iniziative particolari? «In mostra ci sarà un percorso interattivo per i bambini, con giochi appositamente costruiti in relazione alle opere esposte e laboratori per le scuole. Ci tengo a sottolineare questo aspetto, che ha interessato molto anche il nostro main sponsor. Sempre per i bambini è stato preparato un “Quaderno dell’arte” creato da Marco Dabbene su una mia idea. Ogni domenica verrà organizzato un laboratorio creativo diverso per bambini e famiglie con prenotazione obbligatoria. La mostra non avrà catalogo. Sarà accompagnata da una rivista per ricordare “Interview” creata nel 1969 da Andy Warhol con John Wilcock e Gerard Malanga. Saranno presentate criticamente le opere esposte. Infine ci saranno interviste a personaggi italiani e stranieri che hanno conosciuto di persona l’artista e collegati a questa mostra».

Pietra miliare dell’arte internazionale

Aspettative? «Andy Warhol è una pietra miliare dell’arte internazionale, conosciuto, colorato, facile da capire. In questi anni ho lavorato per avvicinare l’arte ai giovani e so, attraverso le mostre organizzate dalla mia galleria, che la Pop - come la Street Art - piacciono. Tutti quelli che collaborano a questo progetto sono giovani, abbiamo meno di quarant’anni: quindi apriamo ai giovani e alle famiglie».
Emiliana Mongiat

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