Violentò escort, condannato a 4 anni

La sentenza in Tribunale per un 37enne residente a Novara.

Violentò escort, condannato a 4 anni
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Violentò escort, condannato a 4 anni. La sentenza in Tribunale per un 37enne residente a Novara.

Violentò escort, condannato a 4 anni

Un 37enne rumeno, N. P., residente in città a Novara, è stato condannato a quattro anni di reclusione per violenza sessuale. La condanna si è avuta lunedì mattina a Palazzo Fossati, sede del Tribunale novarese. L’uomo si trovava alla sbarra con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una giovane escort. Per lui, il pubblico ministero Ciro Caramore, qualche udienza fa, aveva chiesto una condanna a 8 anni di reclusione. Il difensore dell’uomo, invece, l’avvocato Gianluigi Garone del Foro di Novara, l’assoluzione. Il difensore ha già annunciato che ricorrerà sicuramente in Appello.

Chiusi i ponti con il passato

La giovane escort, all’epoca dei fatti, nel 2011, riceveva in un appartamento della zona di corso Vercelli. Ora ha cambiato totalmente vita, trasferendosi all’estero e cercando, a quanto ricostruito, di chiudere i ponti con il passato. Alla penultima udienza era tornata in Italia, per testimoniare al processo.

L'aggressione e l'abuso sessuale

Il 37enne aveva rintracciato la donna, di origine sudamericana, sul cellulare, grazie a un annuncio di escort dove era presente il numero di telefono. Stando all’accusa, l’uomo, dopo aver fatto ingresso nella casa, avrebbe aggredito la donna, abusando di lei, quindi se ne sarebbe andato senza pagare. L’episodio si era registrato il 9 agosto di sette anni fa. La giovane avrebbe quindi chiesto aiuto alla sorella al telefono e a una vicina.

Versioni diverse

Il 37enne ha sempre ammesso l’incontro e di aver cercato la escort, ma ha sempre fornito una versione diversa dell’accaduto. «Le foto sull’annuncio non erano le sue», ha più volte ribadito. Nell’appartamento, a quanto risulta, si sarebbe accorto della diversità e di come la donna fosse, per lui, meno bella rispetto alle foto dell’annuncio. Sarebbe così iniziata una contrattazione sul prezzo. La donna, sempre secondo la versione del 37enne, si sarebbe quindi accontentata di 50 euro, cifra inferiore a quella che richiedeva ai suoi clienti. Il rapporto, però, sostiene l’imputato, sarebbe stato consenziente.
mo.c.

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