Palmiro Togliatti, il buen retiro a Toceno

Dopo l’attentato lo statista trascorse la convalescenza in Valle Vigezzo, la mostra nel 70° anniversario.

Palmiro Togliatti, il buen retiro a Toceno
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Palmiro Togliatti trascorse la convalescenza in Valle Vigezzo, dopo l’attentato alla sua persona. Era il 14 luglio 1948: il segretario comunista fu ferito a colpi di pistola a Roma da uno studente esaltato. Sono passati settant’anni dal quel periodo e per ricordarlo a Toceno è stata organizzata una giornata di ricorrenza.

Palmiro Togliatti, convalescenza a Toceno dopo l’attentato

“Palmiro Togliatti, convalescenza a Toceno dopo l’attentato del 14 luglio 1978”. E' questo il titolo della mostra di fotografie, documenti e libri che verrà inaugurata domenica 29 luglio alle 15.30 a Toceno in sala parrocchiale. Verrà anche proiettato il film “Via della Missione”. “La mostra e il documentario – si legge nella presentazione dell’evento – trovano spunto nel settantesimo anniversario dell’attentato  che lo ferì gravemente mettendone a repentaglio la vita”. Togliatti stava uscendo da Montecitorio per recarsi, insieme a Nilde Iotti, alla Direzione del Partito in via delle Botteghe Oscure. Dopo essere stato sottoposto ad una delicata operazione al Policlinico, Togliatti decise di trascorrere la convalescenza in Valle Vigezzo.

Palmiro Togliatti all'albergo Miravalle

“A Toceno, presso l’albergo Miravalle (da anni chiuso, ndr) trascorse un periodo, che non avrebbe mai dimenticato, di riposo, serenità e rapporto quotidiano con la natura, soprattutto con i paesaggi alpini – si legge ancora nella presentazione -. Oltre alla configurazione dell’attentato nel contesto della “guerra fredda”, alla reazione popolare di indignazione e dolore, al comportamento del PCI volto a scongiurare l’approfondirsi di tensioni e disordini, la mostra e il film pongono in evidenza tratti salienti di Palmiro Togliatti, leader politico e statista, segretario del PCI, vicepresidente del Consiglio e Ministro di Grazia e Giustizia nei primi governi dell’Italia liberata”.
Marco De Ambrosis

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