Nuovo processo per i ‘soccorsi pilotati’: richiesta la trascrizione delle intercettazioni

Nuovo processo per i ‘soccorsi pilotati’: richiesta la trascrizione delle intercettazioni
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NOVARA, Prima udienza, martedì mattina in Tribunale a Novara, per il processo relativo alla seconda tranche dell'inchiesta che ha coinvolto alcuni agenti della Polstrada di Novara Est.

Un secondo filone dell’inchiesta sui ‘soccorsi pilotati’ lungo l’A4, che ruota intorno alla figura dell’agente Valerio Cuppone, di Galliate, assistito dagli avvocati Celestino Corica e Riccardo Tacca, che si trova alla sbarra con altri soggetti, che sono stati rinviati a giudizio lo scorso aprile, a conclusione dell’udienza preliminare. Si tratta degli imprenditori Luciano Archimede Crisafulli, 47enne torinese, e Antonino Cirrincione, 45enne di Galliate, titolare dell’omonima ditta di autosoccorso, e del dipendente di quest’ultimo, Omar Spagnuolo. Stando all’accusa, pm Silvia Baglivo, il poliziotto della stradale avrebbe favorito le aziende degli amici, controllando i mezzi di loro concorrenti e quindi, sempre per l’accusa, sottoponendoli a sanzioni e fermi: il tutto, sostiene la Procura, ricevendone in cambio denaro e cene.

L’udienza era stata aggiornata a martedì per la richiesta prove, l’altro giorno è emerso un elemento che, in qualche modo, fa slittare la reale partenza del processo di qualche mese. La prova relativa a molti episodi contestati dall’accusa sarebbe contenuta in una serie di telefonate delle persone coinvolte nell’inchiesta. Da qui la necessità delle trascrizioni delle intercettazioni.

C’è stato così il rinvio al 9 gennaio, quando sarà affidato l’incarico a un perito.

mo.c.

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì


NOVARA, Prima udienza, martedì mattina in Tribunale a Novara, per il processo relativo alla seconda tranche dell'inchiesta che ha coinvolto alcuni agenti della Polstrada di Novara Est.

Un secondo filone dell’inchiesta sui ‘soccorsi pilotati’ lungo l’A4, che ruota intorno alla figura dell’agente Valerio Cuppone, di Galliate, assistito dagli avvocati Celestino Corica e Riccardo Tacca, che si trova alla sbarra con altri soggetti, che sono stati rinviati a giudizio lo scorso aprile, a conclusione dell’udienza preliminare. Si tratta degli imprenditori Luciano Archimede Crisafulli, 47enne torinese, e Antonino Cirrincione, 45enne di Galliate, titolare dell’omonima ditta di autosoccorso, e del dipendente di quest’ultimo, Omar Spagnuolo. Stando all’accusa, pm Silvia Baglivo, il poliziotto della stradale avrebbe favorito le aziende degli amici, controllando i mezzi di loro concorrenti e quindi, sempre per l’accusa, sottoponendoli a sanzioni e fermi: il tutto, sostiene la Procura, ricevendone in cambio denaro e cene.

L’udienza era stata aggiornata a martedì per la richiesta prove, l’altro giorno è emerso un elemento che, in qualche modo, fa slittare la reale partenza del processo di qualche mese. La prova relativa a molti episodi contestati dall’accusa sarebbe contenuta in una serie di telefonate delle persone coinvolte nell’inchiesta. Da qui la necessità delle trascrizioni delle intercettazioni.

C’è stato così il rinvio al 9 gennaio, quando sarà affidato l’incarico a un perito.

mo.c.

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