Nove mesi per violazione di domicilio, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale

Nove mesi per violazione di domicilio, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale
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NOVARA, Assoluzione dall’accusa di maltrattamenti e 9 mesi di reclusione per violazione di domicilio, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Si è concluso così, mercoledì mattina in Tribunale a Novara, il processo a carico di A.C., 42enne residente in città e attualmente in carcere per un'altra causa.

Alla penultima udienza il pm Vezio Vicuna aveva chiesto complessivamente 3 anni e mezzo, un anno e 6 mesi per la violazione di domicilio, la minaccia e resistenza a pubblico ufficiale e due anni per i maltrattamenti. Il Tribunale ha dato ragione in parte al difensore dell’uomo, l’avvocato Valeria Ponchiroli, che aveva chiesto per il suo assistito l’assoluzione per tutti i capi d’imputazione, sostenendo come per i maltrattamenti la compagna avesse ridimensionato l’intera vicenda.

L’episodio al centro del processo risale al 21 luglio 2016, l’uomo era stato poi arrestato poco dopo la mezzanotte del 22. Il difensore, come anticipato, aveva chiesto l’assoluzione per tutto, rimarcando, sul punto dei maltrattamenti, come la moglie abbia ridimensionato tutto, «parlando di liti come in tutte le famiglie, liti nella normalità».

mo.c.

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola sabato 13 gennaio

NOVARA, Assoluzione dall’accusa di maltrattamenti e 9 mesi di reclusione per violazione di domicilio, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Si è concluso così, mercoledì mattina in Tribunale a Novara, il processo a carico di A.C., 42enne residente in città e attualmente in carcere per un'altra causa.

Alla penultima udienza il pm Vezio Vicuna aveva chiesto complessivamente 3 anni e mezzo, un anno e 6 mesi per la violazione di domicilio, la minaccia e resistenza a pubblico ufficiale e due anni per i maltrattamenti. Il Tribunale ha dato ragione in parte al difensore dell’uomo, l’avvocato Valeria Ponchiroli, che aveva chiesto per il suo assistito l’assoluzione per tutti i capi d’imputazione, sostenendo come per i maltrattamenti la compagna avesse ridimensionato l’intera vicenda.

L’episodio al centro del processo risale al 21 luglio 2016, l’uomo era stato poi arrestato poco dopo la mezzanotte del 22. Il difensore, come anticipato, aveva chiesto l’assoluzione per tutto, rimarcando, sul punto dei maltrattamenti, come la moglie abbia ridimensionato tutto, «parlando di liti come in tutte le famiglie, liti nella normalità».

mo.c.

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