Infortunio mortale all'Unibios: in Appello sentenza di condanna per 3 dei 4 imputati

Infortunio mortale all'Unibios: in Appello sentenza di condanna per 3 dei 4 imputati
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NOVARA, La vicenda è quella di un infortunio mortale sul lavoro, avvenuta il 5 maggio 2007 all’Unibios di Trecate. Quella sera, a seguito dell’esplosione di una centrifuga, aveva perso la vita un operaio di soli 39 anni, Marco Pradella. Un infortunio che aveva riacceso con forza nel Novarese la discussione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. 7 anni fa, per questa morte sul lavoro, erano finiti alla sbarra, con l’accusa di omicidio colposo, in quattro. Dopo un lungo dibattimento tutti furono assolti perché il fatto, decise il Tribunale di Novara, non sussisteva. La sentenza nell’ottobre 2011.

In Appello, negli scorsi giorni, la sentenza è stata ribaltata, portando a tre condanne e a un’assoluzione. Imputati Alberto Giraudi, amministratore e presidente Cda dell’Abc farmaceutici, società con sede a Ivrea di cui fa parte l’azienda trecatese, unico assolto in primo e secondo grado, Vito Ruisi, amministratore e delegato per la sicurezza (questi due assistiti dall’avvocato Paolo Zancan di Torino), Andrea Franzè, responsabile del servizio prevenzione (difeso dall’avvocato Mario Monteverde) e Francesco Bosi, dirigente responsabile di produzione (assistito dall’avvocato Luca Basilio). I giudici torinesi hanno assolto Giraudi e condannato, invece, a 10 mesi tutti e tre gli altri imputati. Stando a quanto contestato dall’accusa la formazione degli operai sarebbe stata carente. I difensori hanno sostenuto come nel comportamento della ditta e dei suoi dirigenti non ci sia stato nulla di anomalo. Hanno inoltre sostenuto come l’esplosione della centrifuga fu un avvenimento abnorme e fuori dagli schemi soliti di sicurezza. Ricorreranno in Cassazione.

mo.c.

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola


NOVARA, La vicenda è quella di un infortunio mortale sul lavoro, avvenuta il 5 maggio 2007 all’Unibios di Trecate. Quella sera, a seguito dell’esplosione di una centrifuga, aveva perso la vita un operaio di soli 39 anni, Marco Pradella. Un infortunio che aveva riacceso con forza nel Novarese la discussione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. 7 anni fa, per questa morte sul lavoro, erano finiti alla sbarra, con l’accusa di omicidio colposo, in quattro. Dopo un lungo dibattimento tutti furono assolti perché il fatto, decise il Tribunale di Novara, non sussisteva. La sentenza nell’ottobre 2011.

In Appello, negli scorsi giorni, la sentenza è stata ribaltata, portando a tre condanne e a un’assoluzione. Imputati Alberto Giraudi, amministratore e presidente Cda dell’Abc farmaceutici, società con sede a Ivrea di cui fa parte l’azienda trecatese, unico assolto in primo e secondo grado, Vito Ruisi, amministratore e delegato per la sicurezza (questi due assistiti dall’avvocato Paolo Zancan di Torino), Andrea Franzè, responsabile del servizio prevenzione (difeso dall’avvocato Mario Monteverde) e Francesco Bosi, dirigente responsabile di produzione (assistito dall’avvocato Luca Basilio). I giudici torinesi hanno assolto Giraudi e condannato, invece, a 10 mesi tutti e tre gli altri imputati. Stando a quanto contestato dall’accusa la formazione degli operai sarebbe stata carente. I difensori hanno sostenuto come nel comportamento della ditta e dei suoi dirigenti non ci sia stato nulla di anomalo. Hanno inoltre sostenuto come l’esplosione della centrifuga fu un avvenimento abnorme e fuori dagli schemi soliti di sicurezza. Ricorreranno in Cassazione.

mo.c.

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