Di nuovo in aula uno dei condannati come capo della mafia nigeriana a Novara

Di nuovo in aula uno dei condannati come capo della mafia nigeriana a Novara
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NOVARA, A metà gennaio è stato condannato in Tribunale a Torino in abbreviato a 10 anni per l’operazione Atheneum, inchiesta sulla mafia nigeriana, della quale viene reputato dagli inquirenti come un capo in quel di Novara. Qualche settimana dopo è, invece, apparso nelle aule del Palazzo di Giustizia novarese, città dove è domiciliato, per un processo con accuse di minor entità, rapina e lesioni, reati da cui è stato prosciolto. A Torino le accuse per lui erano ben più gravi: associazione a delinquere di stampo mafioso e altri reati.

Ora, per N.K.I., 44enne magazziniere al polo logistico dei supermercati a Biandrate, mercoledì mattina, altra presenza nelle aule di Palazzo Fossati, dove è stato condotto dalla polizia penitenziaria, dal momento che si trova in carcere. In questo caso l’accusa che gli viene contestata dalla Procura novarese, a seguito di un’indagine della Polizia postale, è quella di produzione e utilizzo di carte clonate. L’uomo, come anticipato, assistito dall’avvocato Milena Ruffini del Foro di Busto Arsizio, era presente in aula.

Durante l’udienza sono stati ascoltati diversi testi, a partire da uno degli agenti della Polposta che si era occupato delle indagini, sino alla responsabile di un negozio di profumeria dove l’uomo, insieme a un altro complice, aveva utilizzato le carte clonate. L’indagine si era sviluppata essenzialmente con pedinamenti e con le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza dei negozi dove erano state utilizzate le carte. Tra l’altro la responsabile della profumeria, cui in aula è stato chiesto se riconoscesse qualcuno dei due uomini che, nell’aprile del 2014, era stato al negozio ed era stato registrato nei video come uno dei due utilizzatori delle carte clonate, ha indicato senza tentennamenti l'imputato. L’udienza è stata quindi aggiornata al 26 settembre alle 13. Saranno ascoltati altri testimoni.

mo.c.

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara di giovedì 2 febbraio in edicola

NOVARA, A metà gennaio è stato condannato in Tribunale a Torino in abbreviato a 10 anni per l’operazione Atheneum, inchiesta sulla mafia nigeriana, della quale viene reputato dagli inquirenti come un capo in quel di Novara. Qualche settimana dopo è, invece, apparso nelle aule del Palazzo di Giustizia novarese, città dove è domiciliato, per un processo con accuse di minor entità, rapina e lesioni, reati da cui è stato prosciolto. A Torino le accuse per lui erano ben più gravi: associazione a delinquere di stampo mafioso e altri reati.

Ora, per N.K.I., 44enne magazziniere al polo logistico dei supermercati a Biandrate, mercoledì mattina, altra presenza nelle aule di Palazzo Fossati, dove è stato condotto dalla polizia penitenziaria, dal momento che si trova in carcere. In questo caso l’accusa che gli viene contestata dalla Procura novarese, a seguito di un’indagine della Polizia postale, è quella di produzione e utilizzo di carte clonate. L’uomo, come anticipato, assistito dall’avvocato Milena Ruffini del Foro di Busto Arsizio, era presente in aula.

Durante l’udienza sono stati ascoltati diversi testi, a partire da uno degli agenti della Polposta che si era occupato delle indagini, sino alla responsabile di un negozio di profumeria dove l’uomo, insieme a un altro complice, aveva utilizzato le carte clonate. L’indagine si era sviluppata essenzialmente con pedinamenti e con le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza dei negozi dove erano state utilizzate le carte. Tra l’altro la responsabile della profumeria, cui in aula è stato chiesto se riconoscesse qualcuno dei due uomini che, nell’aprile del 2014, era stato al negozio ed era stato registrato nei video come uno dei due utilizzatori delle carte clonate, ha indicato senza tentennamenti l'imputato. L’udienza è stata quindi aggiornata al 26 settembre alle 13. Saranno ascoltati altri testimoni.

mo.c.

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