Dermatologo alla sbarra per lesioni colpose: chiesti 2 mesi

Dermatologo alla sbarra per lesioni colpose: chiesti 2 mesi
Pubblicato:

NOVARA, Due mesi di reclusione con pena sospesa, subordinata al risarcimento del danno alla parte civile. Questa la condanna chiesta, lunedì in Tribunale a Novara, nei confronti di un dermatologo novarese, finito alla sbarra con l’accusa di lesioni colpose. L’uomo, 66 anni, è difeso dagli avvocati Edoardo Tuccillo di Novara e Giovanni Pasceri di Milano. Parte civile, assistita dall’avvocato Roberto Rognoni, una 40enne novarese, che aveva raccontato quanto le era accaduto in una delle precedenti udienze. «Verso la fine del 2012 – aveva riferito – avevo notato come il neo che avevo sulla gamba avesse qualche stranezza, fosse mutato. Così dopo qualche tempo sono andata da un dermatologo che mi visitò. La sua diagnosi fu che si trattava di una cheratosi e mi consigliò di applicare una pomata». La ‘sorpresa’ giunse alla donna qualche mese dopo, quando, recandosi al Dea dell’ospedale per un’allergia, totalmente slegata dal fatto del neo, scoprì di avere un melanoma. Nelle passate udienze sono stati ascoltati per lungo tempo anche i periti del Tribunale, stando ai quali, se anche alla visita dal dermatologo le fosse subito stata indicata una biopsia o comunque le fosse stato segnalato subito il melanoma, con ogni probabilità, le conseguenze non sarebbero state diverse. Udienza aggiornata al 15 novembre.mo.c.
Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì 2 novembre

NOVARA, Due mesi di reclusione con pena sospesa, subordinata al risarcimento del danno alla parte civile. Questa la condanna chiesta, lunedì in Tribunale a Novara, nei confronti di un dermatologo novarese, finito alla sbarra con l’accusa di lesioni colpose. L’uomo, 66 anni, è difeso dagli avvocati Edoardo Tuccillo di Novara e Giovanni Pasceri di Milano. Parte civile, assistita dall’avvocato Roberto Rognoni, una 40enne novarese, che aveva raccontato quanto le era accaduto in una delle precedenti udienze. «Verso la fine del 2012 – aveva riferito – avevo notato come il neo che avevo sulla gamba avesse qualche stranezza, fosse mutato. Così dopo qualche tempo sono andata da un dermatologo che mi visitò. La sua diagnosi fu che si trattava di una cheratosi e mi consigliò di applicare una pomata». La ‘sorpresa’ giunse alla donna qualche mese dopo, quando, recandosi al Dea dell’ospedale per un’allergia, totalmente slegata dal fatto del neo, scoprì di avere un melanoma. Nelle passate udienze sono stati ascoltati per lungo tempo anche i periti del Tribunale, stando ai quali, se anche alla visita dal dermatologo le fosse subito stata indicata una biopsia o comunque le fosse stato segnalato subito il melanoma, con ogni probabilità, le conseguenze non sarebbero state diverse. Udienza aggiornata al 15 novembre.mo.c.
Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì 2 novembre

Seguici sui nostri canali