Via Pianca, lo “scheletro” non c’è più

Dopo vent’anni, è stata completata la palazzina a Sant’Agabio.

Via Pianca, lo “scheletro” non c’è più
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Via Pianca, lo “scheletro” non c’è più. Dopo vent’anni, è stata completata la palazzina a Sant’Agabio.

Via Pianca, lo “scheletro” non c’è più

via Pianca degrado
La struttura di via Pianca prima dei lavori

Lo “scheletro” cadente e il cantiere degradato che per quasi vent’anni avevano dominato via Pianca, a Sant’Agabio, ormai non sono che un ricordo. Quello che era diventato il simbolo del degrado del quartiere, ricettacolo di rifiuti e luogo di bivacchi e occupazioni abusive, ha lasciato il posto ad un bel complesso colorato di giallo: una palazzina di quattro piani, per un totale di 24 appartamenti, su tre scale. Sabato mattina la cooperativa Edificatrice Uno ha ufficialmente consegnato gli alloggi, in locazione permanente ad un canone di 350 euro, ai soci assegnatari. Gli appartamenti, di due diverse metrature, hanno tutti tre vani più servizi, box e cantina. Nella casa non c’è gas: il riscaldamento è a pompa di calore, i fornelli a induzione; le finestre, con triplo isolamento, garantiscono protezione dal caldo e dal freddo.

Pannelli solari e raccolta dell'acqua piovana

«Sul tetto - ha spiegato l’architetto Maurizio Fantucci, responsabile tecnico della cooperativa - ci sono dei pannelli solari, che consentono la produzione di circa 10 kw di energia elettrica, per coprire il fabbisogno delle parti comuni. Inoltre, una vasca della capienza di circa 8.000 litri in cui conferiscono tutti i pluviali serve a recuperare l’acqua piovana, che servirà per l’irrigazione». «E’ stato un lavoro complesso, che finalmente siamo riusciti a portare a termine, con l’aiuto di tutti - ha detto il presidente dell’Edificatrice Uno, Francesco Iaquinta - Abbiamo fatto un lavoro di squadra e oggi il risultato è sotto gli occhi di tutti».

Consegnate le chiavi dei 24 alloggi

Alla cerimonia di consegna delle chiavi degli alloggi era presente anche l’assessore regionale alle Politiche Sociali Augusto Ferrari, che ha lodato l’«esperienza delle cooperative, che crea un contesto di relazioni e comunità. Come Regione, ci siamo attivati negli anni con l’avvio di tavoli di concertazione al fine di guidare la procedura di presa in carico dei lavori, contribuendo alla conclusione con risorse pari a 580mila euro». Inoltre, ha aggiunto Ferrari, «oggi noi non solo consegniamo delle case, ma restituiamo sicurezza al quartiere. Questa area era fortemente degradata e, si sa, degrado attira degrado. Noi tutti - politici, operatori sociali, forze dell’ordine, famiglie - dobbiamo fare il possibile perché il contesto sociale sia sereno e ciò che può aumentare il livello della paura venga eliminato».
Giancarlo Gonella, presidente della Lega cooperative del Piemonte, ha rimarcato: «Questo insediamento è la dimostrazione che quando ci sono la volontà politica e la capacità imprenditoriale si possono fare cose importanti».
Laura Cavalli

Commenti
Stefano

Meno alcool la sera ;-)

MAURO M.

MANCHEREBBERO SOLO LE PALE EOLICHE E POI SAREBBE STATO PERFETTO. CON QUESTE SI POSSONO CARICARE LE BATTERIE QUANDO MANCA IL SOLE E VICEVERSA LE PUOI FAR GIRARE FORZATAMENTE QUANDO MANCA IL VENTO.

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