Umanizzazione delle cure, all'ospedale Maggiore due iniziative per il benessere dei malati

Un giardino per i pazienti di Psichiatria e nuova sala d’attesa in Oncologia.

Umanizzazione delle cure, all'ospedale Maggiore due iniziative per il benessere dei malati
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Umanizzazione delle cure, all'ospedale Maggiore due iniziative per il benessere dei malati. Un giardino per i pazienti di Psichiatria e nuova sala d’attesa in Oncologia.

Umanizzazione delle cure, all'ospedale Maggiore due iniziative per il benessere dei malati

psichiatria giardino
Da sinistra Minola, l'ingegner Bruno, Zeppegno, Canelli e Bergamasco

Non solo nuove tecnologie, che fanno della struttura ospedaliera novarese uno dei centri all’avanguardia nella sanità piemontese e nazionale. L’Azienda ospedaliero universitaria “Maggiore della Carità” prosegue nel suo percorso di “umanizzazione”.  Lunedì mattina, il direttore generale dell’Aou, Mario Minola, ha presentato due nuovi “step” di questo processo di attenzione al paziente a 360 gradi, «arrivati a conclusione nei giorni scorsi, finanziati interamente con risorse proprie e realizzati dalla struttura Gestione tecnica economale diretta dall’ingegner Vincenzo Bruno».

Il verde che partecipa alla cura

oncologia
Da sinistra Gennari, Buschini, Minola e Canelli

Il primo progetto riguarda la Psichiatria, al cui esterno è stato realizzato un piccolo giardino, della superficie di circa 45 metri quadri (nella foto di copertina). «Da tempo la nostra Struttura si occupa dei pazienti con un approccio alla riabilitazione precoce, che prevede attività di gruppo che si svolgono già nel contesto del reparto per acuti, quando possibile fin dai primi giorni dopo il ricovero - ha ricordato la professoressa Patrizia Zeppegno, che dirige la Scdu Psichiatria e ha condiviso l’idea con la caposala Paola Bergamasco - Avere uno spazio all’aperto dove poter svolgere alcune di queste attività è importante. Pensiamo ad esempio alla lettura del giornale, al gruppo redazione del nostro giornalino della clinica psichiatrica, o ancora al gruppo canto. Ma anche al risveglio muscolare, un progetto a cui stiamo lavorando».
Un plauso all’iniziativa è venuto dal sindaco Alessandro Canelli: «In questi mesi ho potuto notare come l’Azienda ospedaliera continui ad investire nel miglioramento dei servizi e degli spazi, oltre che nelle tecnologie. E’ un sintomo di grande attenzione al paziente, in attesa dell’arrivo della nuova Città della salute».

Più spazi per Oncologia

oncologia nuova sala aspetto
La psicologa Sara Rubinelli e parte dello staff medico del reparto di Oncologia

Una nuova sala d’attesa per Oncologia, che consente di accogliere i pazienti, il cui numero è progressivamente aumentato nel corso degli anni, in un ambiente più ampio e confortevole. E’ il secondo intervento all’insegna dell’umanizzazione delle cure presentato lunedì mattina. «Nell’ambito della riorganizzazione degli spazi e dell’attività all’interno della Struttura, diretta dal gennaio di quest’anno dalla professoressa Alessandra Gennari, la nuova sala d’attesa soddisfa una delle esigenze più sentite dai pazienti», ha evidenziato il direttore generale Minola. La nuova sala d’attesa è direttamente connessa con gli sportelli del Centro accoglienza e servizi e dell’Accettazione infermieristica, dove il personale dedicato prende in carico il paziente al suo arrivo e lo guida nel percorso di cure quotidiano.  Gli arredi della nuova sala sono stati donati dalla professoressa Maria Grazia Buschini, in memoria del marito, il professor Luca Malagutti, a lungo in cura presso la struttura di Oncologia.
Laura Cavalli

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