Movida, il presidente del Sindacato sale da ballo attacca i locali “border-line”

Nei prossimi giorni sarà firmato un documento con varie norme da rispettare.

Movida, il presidente del Sindacato sale da ballo attacca i locali “border-line”
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Movida, il presidente del Sindacato sale da ballo per Novara e Vco Maurizio Lo Vecchio attacca i locali “border-line”. Nei prossimi giorni sarà firmato un documento con varie norme da rispettare.

Movida, il presidente del Sindacato sale da ballo attacca i locali “border-line”

«Potrei rimettere la licenza e trasformarmi in bar così non avrei più problemi né vincoli». La proposta provocatoria è di Maurizio Lo Vecchio, presidente per Novara e Verbano Cusio Ossola del Silb (Sindacato italiano locali ballo), aderente a Confcommercio Ascom ed è stata fatta nel corso di una conferenza stampa indetta per presentare la prossima firma con la prefettura del protocollo che imporrà nuove regole per l’accesso alle discoteche. Nel corso dell’incontro però Maurizio Lo Vecchio, ha voluto soprattutto evidenziare la situazione di concorrenza «dei bar che diventano locali da ballo senza però avere gli stessi oneri in materia di controllo e sicurezza».

"Sicurezza fondamentale per chi fa intrattenimento"

Il presidente del Silb spiega che «la sicurezza è fondamentale per chi fa intrattenimento. Lo scorso anno a Novara vi sono stati diversi episodi, nell’ambito della cosidetta “movida” che hanno portato alla chiusura di locali in centro a Novara. Noi come locali da ballo cerchiamo di prevenire certe situazioni». Inoltre ha proseguito evidenziando come «Vi sono molti locali border line. fanno musica fino a tardi, promuovono le serate sui social, invitano dj che operano nei nostri circuiti, ma in questi locali non ci sono buttafuori né le uscite di sicurezza, e tanti altri accorgimenti che noi dobbiamo mettere in atto per tutelarci a livello di legge».

Ordinanza non rispettata

Lo Vecchio è titolare del Ryan’s a Novara e del Celebrità a Trecate: «Sono da 32 anni attivo nel settore intrattenimento. So di cosa parlo. A Novara è stata fatta un’ordinanza che vieta di portare lontano dai bar i bicchieri e le bottiglie, eppure nel parcheggio del Ryan’s ogni mattina trovo decine di bicchieri di altri locali. Tanti sono i ragazzi che si presentano all’ingresso del mio locale già alticci. In piazza Martiri ruotano circa 3.000 persone a sera. Noi al Ryan’s nel fine settimana siamo costretti a lasciare fuori fra le 250-300 persone a sera , avendo una capienza totale di 600 posti. Sottolineo poi il fatto non trascurabile che circa metà degli ingressi avvengono senza la prima consumazione».

Possibili soluzioni

In merito alla situazione dei locali da ballo spiega che «sono 15 quelli rimasti nelle due province. Vi è stata una crisi delle discoteche in tutta Italia, che sono scese da 2.500 a 1.500. Noi riusciamo ad andare avanti, nonostante siano aumentati i costi per la sicurezza, solo perché i muri sono di nostra proprietà». Sulle possibile soluzioni per coniugare sicurezza con i ricavi economici propone alcune soluzioni: «Bisognerebbe gestire gli orari in modo diverso come è stato fatto ad Arona, dove la musica all’aperto termina a mezzanotte, grazie a un’ordinanza del sindaco Gusmeroli. Il limite esiste anche a Novara, dove però è concesso proseguire con la musica solo all’interno, fino alla chiusura dei bar. In merito alla somministrazione di alcol ai minori, un vero problema, penso che di fronte a richieste da chi non sembra essere maggiorenne, i nostri baristi invitano il cliente a dimostrare di avere 18 anni. Attiveremo anche un servizio navetta bus, per evitare l’utilizzo delle automobili, così come avviene in varie città d’Europa».
m.d.

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claudio

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