Margherita se n'è andata

Per otto anni aveva vissuto alla stazione prima del ricovero in casa di riposo.

Margherita se n'è andata
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Margherita se n'è andata. Per otto anni aveva vissuto alla stazione prima del ricovero in casa di riposo.

Margherita se n'è andata

margherita funeraliEra gremita la piccola chiesa del cimitero martedì nel primo pomeriggio quando si sono svolti i funerali di Maria Margherita Guerci. La donna, conosciuta da tutti semplicemente come Margherita, viveva alla stazione ferroviaria di Novara da circa 8 anni. Prima viveva a Turbigo dove aveva una casa. Proprio il fatto che aveva residenza nel Comune lombardo, ha reso difficile l’azione dei servizi sociali di Novara per poterla aiutare.

Alla stazione prima di essere ricoverata in casa di riposo

margherita funeraliAbbiamo più volte raccontato la sua triste vicenda. Tante le segnalazioni dei lettori circa i suoi comportamenti alla stazione dove si riduceva spesso in condizioni di estremo degrado. Nel novembre dello scorso anno in seguito a una caduta era stata ricoverata all’ospedale Maggiore della Carità ma appena si era un po’ rimessa era tornata per strada. Poi dopo un nuovo problema di salute era stata accolta nella casa di riposo di Casalbeltrame. Qui un paio di mesi fa le sue condizioni sono peggiorate ed è stata di nuovo ricoverata in ospedale dove è mancata venerdì scorso per insufficienza respiratoria all’età di 68 anni.

"Un significato nella storia di ognuno di noi"

“La vita di una persona può sembrare senza senso - ha detto Fra Roberto che ha celebrato la funzione durante l’omelia - ma il Signore ci permette di trovare sempre dei significati nella storia di ognuno di noi. Nel giorno della festa degli angeli custodi dobbiamo sapere che la nostra vita è custodita e può esserlo in molti modi diversi: attraverso le persone, gli incontri, gli sguardi, le strette di mano lungo il nostro cammino. Così come era custodita anche la vita di Margherita. Nella misura in cui impariamo a essere piccoli ed a prenderci cura dei piccoli la nostra vita si riempie di speranza e di significato sia che ci troviamo in mezzo a una strada che in una bella casa”.

"Vorremmo ricordarla nel bene"

Dopo la funzione la salma è stata tumulata nella terra nel cimitero cittadino. Presenti alla cerimonia i parenti, alcune sorelle e fratelli e una figlia, i volontari City Angels e gli amici della stazione che l’hanno sempre aiutata: “Vorremmo ricordarla nel bene - ci ha detto Tommasa Perdicchia alias Luna dei City Angels - Potevi aiutarla solo se le volevi veramente bene. Ringraziamo le suore di via Azario e il bar della stazione che hanno sempre dato un aiuto, qualcosa da mangiare per lei”.

Valentina Sarmenghi

(foto di copertina di Stefano Airaghi)

 

Commenti
claudio

"Proprio il fatto che aveva residenza nel Comune lombardo, ha reso difficile l’azione dei servizi sociali di Novara per poterla aiutare"! che schifo! E gli immigrati clandestini che non vengono da nessuna parte d'Italia e che hanno tutto: casa, cibo, telefonino, tv, e anche sussidi in denaro!! ma dove stiamo andando? E i nostri poveri?

Roberto

In effetti, il welfare in Italia è "quello che è ", e se cadi in disgrazia per qualche vicissitudine della vita, stai fresco, (alla stazione).

J

A me la cosa che più mi sconcerta è che aveva una famiglia:dei fratelli e una figlia... Io da figlia non lascerei mai mia madre in quelle condizioni, per quanto possa essere instabile.. da una parte ha smesso di soffrire, ma dopo quanta sofferenza?..

Antonio

Proprio il fatto che aveva residenza nel Comune lombardo, ha reso difficile l’azione dei servizi sociali di Novara per poterla aiutare. Che vergogna..... Perché aveva la residenza altrove.... Ma come siamo messi? Non era sempre una italiana? O meglio una persona? O diciamo che forse non aveva la giusta cittadinanza..... Che schifo

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