I sentieri del vino Boca e l’Unesco

I sentieri del vino Boca e l’Unesco
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Una cartina per favorire la conoscenza a livello internazionale di un territorio storico del Novarese e i suoi vini preziosi.

Dalla collaborazione tra Il Club per l’Unesco Terre del Boca e i produttori del Boca doc è nata “I sentieri del vino. Percorsi tra i vigneti del Boca doc”. La cartina,  è stata presentata ufficialmente prima di Natale nella sede della Pro loco di Boca e in queste settimane ha iniziato ad essere distribuita. A  Novara di può trovare nella sede dell’Atl.

Il  Club per l'Unesco Terre del Boca è nato per valorizzare le Terre del Boca che comprendono cinque Comuni dell'Alto Novarese: Boca, Cavallirio, Grignasco, Maggiora e Prato Sesia. Questi Comuni, riuniti in un protocollo d'intesa, a partire dal 2013 si sono impiegati con varie iniziative a valorizzare e promuovere il territorio.  In questa ottica hanno presentato la candidature per l'area definita “Terre del Boca”per il  registro dei paesaggi rurali storici. I promotori hanno ricordato che il Club Unesco “è legato alla diffusione dei principi formatori dell'Unesco in rapporto soprattutto con le persone, le loro aspettative e bisogni, secondo tre assi che riguardano l'istruzione, la cultura e l'ambiente”. La presenza di questo Club  all'interno del Sesia Val Grande Unesco Global Geopark contribuirà per i promotori “a metterne in evidenza il patrimonio storico, culturale, turistico ed eno-gastronomico”.

Il 5 settembre 2013 l'Unesco  ha riconosciuto il "Sesia Val Grande Geopark"  e nel novembre 2015, il geoparco è diventato "Unesco Global Geoparks”, il nuovo programma prioritario, al pari del Patrimonio mondiale dell’Umanità, delle Riserve della Biosfera e del Patrimonio Immateriale.

Tutto era partito nel 2009  quando il professor Silvano Sinigoi, petrografo dell’Università di Trieste, e James Quick, prorettore della Southern Methodist University di Dallas,  effettuarono nel territorio valsesiano una scoperta eccezionale: un supervulcano fossile. Lo studio venne pubblicato sulla rivista “Geology” e la notizia si diffuse a livello mondiale. Un terreno vulcanico unico in una zona dove da secoli si producono grandi vini proprio grazie alla composizione del terreno.

Clio Pescetti, presidente del Club, ha spiegato che l’idea «è nata per  coniugare la bellezza dei paesaggi collinari con il vino Boca. Dalla prima volta che sono venuta a Boca mi sono reso conto dell’enorme potenzialità del territorio e mi sono chiesto come farla esprimere. La chiave di volta è stata unire la bellezza del paesaggio, la dolcezza del percorre i sentieri tra vigne con la storia antica del vino Boca»

Per la presidente Pescetti è importante «avere portato i sentieri già esistenti all’interno delle vigne. I turisti e gli appassionati  del vino, così potranno vedere dove cresce la vite e conoscere direttamente  il terroir del Boca doc. Grazie a questa possibilità  il territorio del Boca, verrà conosciuto approfonditamente come solo si può fare percorrendolo direttamente».

Altro aspetto sottolineato è che ’iniziativa ha rappresentato «un’occasione per riunire i produttori del Boca in un progetto di ampio respiro che li vede protagonisti».

Fra le cose da vedere  la vite “alla maggiorina” un metodo tipico delle terre del Boca, ma anche di alcune zone del Biellese e del Piemonte nord-orientale. Fu ottimizzato dall’architetto Alessandro Antonelli, che possedeva vigne appunto a Maggiora. Un metodo di coltivazione spiega Clio Pescetti «che i produttori stanno mantenendo e conservando e che costituisce un patrimonio da preservare, conoscere e mantenere».

Alla presentazione, oltre alla presidente Pescetti erano presenti il presidente della Pro loco di Boca, Renato Casaroli Anna Sertorio, consigliere rappresentante della denominazione Boca del Consorzio di tutela dei Nebbioli dell'Alto Piemonte, le esperte di storia del territorio Oliviera Calderini, Anna Lamperti e Fulvia Minazzoli e la coordinatrice del progetto Lara Gobbi.

In un’epoca di globalizzazione e tecnologia, la promozione del territorio non si ferma.  In conclusione Clio Pescetti ha, infatti, voluto ricordare che il  prossimo obiettivo «è quello di di “informatizzare” la cartina, mettendola sul web e rendendola interattiva. Vorremmo che le persone che la usano ci  fornissero dei riscontri, così da poterla  aggiornare in tempo reale».

m.d.

Una cartina per favorire la conoscenza a livello internazionale di un territorio storico del Novarese e i suoi vini preziosi.

Dalla collaborazione tra Il Club per l’Unesco Terre del Boca e i produttori del Boca doc è nata “I sentieri del vino. Percorsi tra i vigneti del Boca doc”. La cartina,  è stata presentata ufficialmente prima di Natale nella sede della Pro loco di Boca e in queste settimane ha iniziato ad essere distribuita. A  Novara di può trovare nella sede dell’Atl.

Il  Club per l'Unesco Terre del Boca è nato per valorizzare le Terre del Boca che comprendono cinque Comuni dell'Alto Novarese: Boca, Cavallirio, Grignasco, Maggiora e Prato Sesia. Questi Comuni, riuniti in un protocollo d'intesa, a partire dal 2013 si sono impiegati con varie iniziative a valorizzare e promuovere il territorio.  In questa ottica hanno presentato la candidature per l'area definita “Terre del Boca”per il  registro dei paesaggi rurali storici. I promotori hanno ricordato che il Club Unesco “è legato alla diffusione dei principi formatori dell'Unesco in rapporto soprattutto con le persone, le loro aspettative e bisogni, secondo tre assi che riguardano l'istruzione, la cultura e l'ambiente”. La presenza di questo Club  all'interno del Sesia Val Grande Unesco Global Geopark contribuirà per i promotori “a metterne in evidenza il patrimonio storico, culturale, turistico ed eno-gastronomico”.

Il 5 settembre 2013 l'Unesco  ha riconosciuto il "Sesia Val Grande Geopark"  e nel novembre 2015, il geoparco è diventato "Unesco Global Geoparks”, il nuovo programma prioritario, al pari del Patrimonio mondiale dell’Umanità, delle Riserve della Biosfera e del Patrimonio Immateriale.

Tutto era partito nel 2009  quando il professor Silvano Sinigoi, petrografo dell’Università di Trieste, e James Quick, prorettore della Southern Methodist University di Dallas,  effettuarono nel territorio valsesiano una scoperta eccezionale: un supervulcano fossile. Lo studio venne pubblicato sulla rivista “Geology” e la notizia si diffuse a livello mondiale. Un terreno vulcanico unico in una zona dove da secoli si producono grandi vini proprio grazie alla composizione del terreno.

Clio Pescetti, presidente del Club, ha spiegato che l’idea «è nata per  coniugare la bellezza dei paesaggi collinari con il vino Boca. Dalla prima volta che sono venuta a Boca mi sono reso conto dell’enorme potenzialità del territorio e mi sono chiesto come farla esprimere. La chiave di volta è stata unire la bellezza del paesaggio, la dolcezza del percorre i sentieri tra vigne con la storia antica del vino Boca»

Per la presidente Pescetti è importante «avere portato i sentieri già esistenti all’interno delle vigne. I turisti e gli appassionati  del vino, così potranno vedere dove cresce la vite e conoscere direttamente  il terroir del Boca doc. Grazie a questa possibilità  il territorio del Boca, verrà conosciuto approfonditamente come solo si può fare percorrendolo direttamente».

Altro aspetto sottolineato è che ’iniziativa ha rappresentato «un’occasione per riunire i produttori del Boca in un progetto di ampio respiro che li vede protagonisti».

Fra le cose da vedere  la vite “alla maggiorina” un metodo tipico delle terre del Boca, ma anche di alcune zone del Biellese e del Piemonte nord-orientale. Fu ottimizzato dall’architetto Alessandro Antonelli, che possedeva vigne appunto a Maggiora. Un metodo di coltivazione spiega Clio Pescetti «che i produttori stanno mantenendo e conservando e che costituisce un patrimonio da preservare, conoscere e mantenere».

Alla presentazione, oltre alla presidente Pescetti erano presenti il presidente della Pro loco di Boca, Renato Casaroli Anna Sertorio, consigliere rappresentante della denominazione Boca del Consorzio di tutela dei Nebbioli dell'Alto Piemonte, le esperte di storia del territorio Oliviera Calderini, Anna Lamperti e Fulvia Minazzoli e la coordinatrice del progetto Lara Gobbi.

In un’epoca di globalizzazione e tecnologia, la promozione del territorio non si ferma.  In conclusione Clio Pescetti ha, infatti, voluto ricordare che il  prossimo obiettivo «è quello di di “informatizzare” la cartina, mettendola sul web e rendendola interattiva. Vorremmo che le persone che la usano ci  fornissero dei riscontri, così da poterla  aggiornare in tempo reale».

m.d.

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