Chiesa di San Giovanni Decollato, un gioiello da restituire alla città

La Confraternita ha presentato il progetto di restauro di organo e cantorie.

Chiesa di San Giovanni Decollato, un gioiello da restituire alla città
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Chiesa di San Giovanni Decollato, un gioiello da restituire alla città. La Confraternita, appena ricostituita, ha presentato il progetto di restauro di organo e cantorie.

Chiesa di San Giovanni Decollato, un gioiello da restituire alla città

Restituire alla città un “gioiellino” barocco ricco di opere d’arte: questo l’obiettivo primario della recentemente “rinata” Confraternita di San Giovanni Decollato. Che venerdì sera, come ha evidenziato il priore Marco Boggio, ha colto l’occasione per presentarsi e, soprattutto, presentare il progetto di restauro della chiesetta di piazza Puccini, tanto amata dai novaresi. «Si tratta in realtà - ha spiegato l’architetto Silvia Angiolini, progettista e direttore dei lavori - di una nuova “puntata” di interventi di restauro, che racchiude in sé diversi lotti: sono interventi impegnativi, anche economicamente, ma crediamo che questa chiesa sia un vero e proprio scrigno di opere d’arte, che meritano di essere valorizzate».

Si parte dal restauro di organo e cantorie

Complessivamente sono cinque i lotti previsti: la controfacciata, la cappella di San Giovanni (con l’androne), la cappella di San Luigi (con l’androne), la cappella del Crocifisso, le cantorie e l’organo. «Per ragioni di urgenza - ha detto l’architetto Angiolini - partiremo dall’intervento sull’organo e le cantorie, che hanno manifestato problemi di stabilità e per questo sono già state puntellate. Si tratta del lotto economicamente più impegnativo, con una spesa prevista di 227.500 euro».
Per questo, oltre ad aver partecipato ai bandi della Fondazione San Paolo e della Fondazione Crt, si è deciso di avviare una campagna per la raccolta di donazioni supportata dalla Fondazione Comunità del Novarese. «Abbiamo bisogno di tutto il sostegno possibile - ha ribadito Angiolini - E’ importante che la gente ne parli e per questo organizzeremo altri eventi per raccogliere fondi».

Un'équipe di esperti pronti a mettersi all'opera

Intanto è già stata creata una vera e propria “équipe” di esperti, pronti a mettersi all’opera: l’impresa Arlunno (che ha già operato sul Battistero di Novara, per le parti in muratura), la “Corniceria del Valentino” per gli apparati lignei e la ditta “Marzi” di Pogno, specializzata nel restauro di organi antichi. Ed è proprio l’organo (che grazie alle sapienti mani di Matteo Camagna, organista della cattedrale di Casale Monferrato, venerdì sera ha dato ancora ottima prova delle sue performance) la “perla” più preziosa: «Quello che vediamo oggi - ha spiegato Stefano Marzi - è da attribuire a Luigi Maria Biroldi, discendente di una storica famiglia di organari varesini, e risale al 1835. Ma il primo organo, di cui Biroldi ha recuperato alcune canne, è stato invece costruito da Andrea Gavinelli addirittura nel 1687».
Laura Cavalli

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