A Novara il corteo di Libera per le vittime innocenti delle mafie

Migliaia di persone (soprattutto ragazzi) da tutto il Piemonte per la 24esima "Giornata della memoria e dell'impegno"

A Novara il corteo di Libera per le vittime innocenti delle mafie
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Erano in tanti, soprattutto giovani e giovanissimi delle scuole, questa mattina alla manifestazione promossa da Libera per la 24esima "Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie".

"Abbiamo restituito la dignità del nome e del cognome a tutte le vittime innocenti delle mafie"

Novara è stata scelta come piazza principale per il Piemonte ed erano attese ottomila persone da tutta la regione. Ed erano davvero tanti i presenti alla manifestazione contro le mafie. Il lungo corteo, composto per lo più da studenti, è partito dal piazzale dello stadio "Silvio Piola" per poi snodarsi attraverso viale Kennedy, via Andrea Costa e via XX Settembre fino a raggiungere piazza Martiri.

Qui la Giornata ha vissuto il suo momento "clou" con l'intervento delle autorità e dei rappresentanti di Libera Piemonte Maria Josè Fava e di Libera Novara Ryan Coretta. "Quello novarese - ha detto il sindaco Alessandro Canelli - è un territorio che apparentemente sembra toccato solo in modo marginale dal fenomeno mafioso. Ma non dobbiamo abbassare la guardia. Peppino Impastato diceva che la mafia uccide e il silenzio pure. E la parola può essere uno straordinario veicolo per poterla combattere".

Quindi il lungo elenco delle vittime innocenti di mafia, letto da rappresentanti delle istituzioni (la prima è stata il prefetto Rita Piermatti), autorità e studenti: "Quest'anno - ha detto ancora Josè Fava - sono 1.012, quaranta in più. A tutti loro, che erano magistrati, giornalisti, servitori dello Stato ma anche semplici cittadini, oggi abbiamo restituito la dignità del nome e del cognome".

La manifestazione in piazza si è conclusa - prima del pomeriggio dedicato a seminari e incontri in diverse parti della città - con il collegamento con la piazza di Padova, per l'intervento del presidente nazionale di Libera don Luigi Ciotti.

l.c.

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