Il successo? «Un fritto misto gabbaniano»

Il successo? «Un fritto misto gabbaniano»
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In viaggio verso Brescia, atteso dall’ennesimo bagno di folla, risponde alle nostre domande. Gentile e affabile. Anzi, di più. Il telefono sembra neanche esserci, tanto il contatto è diretto. Lui è Francesco Gabbani, trionfatore di Sanremo 2017. Stasera, giovedì 6 luglio, alle 21 sarà al Phenomenon protagonista di uno dei tanti concerti open air proposti questa estate dal locale di Fontaneto d’Agogna (biglietti a 23 euro sui circuiti CiaoTickets e TicketOne; info tel. 0322 862870). Su e giù per l’Italia con il suo tour (organizzato da International Music and Arts): sotto i riflettori c’è “Magellano”, il disco uscito il 28 aprile per BMG Rights Management (Italy) ed entrato direttamente al primo posto della classifica di vendite con il sigillo del disco d’oro. Contiene “Occidentali's Karma”, brano con cui Gabbani ha vinto la 67ª edizione della kermesse canora di Sanremo (con lui sul palco la scimmia, ovvero il ballerino Filippo Ranaldi), e il nuovo singolo “Tra le granite e le granate” ai vertici delle classifiche airplay radio. Al Phenomenon lo affiancheranno Filippo Gabbani (batteria), Lorenzo Bertelloni (tastiere), Giacomo Spagnoli (basso) e Davide Cipollini (chitarra). Grande attesa per il concerto sotto le stelle del cantautore e polistrumentista toscano. E per conoscerlo meglio ecco la nostra chiacchierata.

Nel 2016 il successo a tutto tondo a Sanremo con le Nuove Proposte. Quest'anno il trionfo tra i Big. Quando ho visto inchinarti alla Mannoia mi sono commossa. Un grande con l'umiltà dei veri artisti. Come hai vissuto l’en plein?

«Dire che ho vissuto la vittoria in modo gioioso sembra scontato ma è così. Sono veramente felice di quanto mi è successo negli ultimi due anni. Per me l’essere entrato quest’anno tra i Big era già una vittoria, ma il successo è stato inaspettato. Non mi aspettavo di vincere il Festival. Un fulmine a ciel sereno. Comunque sono arrivato preparato a questa circostanza dopo aver fatto il mio bel percorso, la cosiddetta gavetta. Ora ci sono riuscito e credo di saper rispondere bene a queste chiamate».

 

Il successo sul palco dell'Ariston ha cambiato la tua vita?

«Nella praticità e nella quotidianità sì perché sono in giro continuamente. Da questo punto di vista mi ha cambiato: le persone iniziano a riconoscermi. Solo questo aspetto però: fortunatamente non ha cambiato quello che sono dentro. Deriva dal fatto che questo inizio di notorietà non ha modificato la mia personalità già formata per cui non corro il rischio di alcuno sdoppiamento. E sono sereno dentro».

 

Occidentali's Karma ha fatto centro. Bella musica, uno stile originale, un motivo che conquista e fa anche riflettere. Che messaggio hai voluto dare al mondo con la tua canzone?

«Non c’era la pretesa di lanciare messaggi, semmai esternare una riflessione attraverso le canzoni che scrivo insieme ai collaboratori come mio fratello Filippo, Fabio Ilacqua e Luca Chiaravalli in questo caso. Un bel team. La nostra intenzione è quella di esprimere un punto di vista che è critico perché rivolto prima di tutto a noi stessi. Parla della frivolezza da parte di noi occidentali nell’approcciarci all’Oriente in maniera superficiale e votata alla moda. Serve per descrivere l’era che stiamo vivendo, quella dell’usa e getta, dove tutto è superficiale e poco approfondito. Semplici riflessioni rivolte in particolare a noi stessi.

 

Francesco Gabbani piace a grandi e piccoli, piace a tutti, anche alla comunità gay che ti ha invitato a Madrid al World Pride come ospite d'onore. Qual è il segreto del tuo successo?

«Non lo so. Se avessi saputo la formula l’avrei applicata anni fa, visto che è da un po’ che ci provo. Credo che la motivazione sia la somma di tanti piccoli aspetti: la musica che faccio offre divertimento e riflessione intellettualoide e io mi pongo nel modo più spontaneo possibile. Ecco, arrivare a “toccare” il pubblico oltre le questioni strettamente musicali. Un fritto misto gabbaniano».

Eleonora Groppetti

Leggi tutta l'intervista sul Corriere di Novara di giovedì 6 luglio 2017

In viaggio verso Brescia, atteso dall’ennesimo bagno di folla, risponde alle nostre domande. Gentile e affabile. Anzi, di più. Il telefono sembra neanche esserci, tanto il contatto è diretto. Lui è Francesco Gabbani, trionfatore di Sanremo 2017. Stasera, giovedì 6 luglio, alle 21 sarà al Phenomenon protagonista di uno dei tanti concerti open air proposti questa estate dal locale di Fontaneto d’Agogna (biglietti a 23 euro sui circuiti CiaoTickets e TicketOne; info tel. 0322 862870). Su e giù per l’Italia con il suo tour (organizzato da International Music and Arts): sotto i riflettori c’è “Magellano”, il disco uscito il 28 aprile per BMG Rights Management (Italy) ed entrato direttamente al primo posto della classifica di vendite con il sigillo del disco d’oro. Contiene “Occidentali's Karma”, brano con cui Gabbani ha vinto la 67ª edizione della kermesse canora di Sanremo (con lui sul palco la scimmia, ovvero il ballerino Filippo Ranaldi), e il nuovo singolo “Tra le granite e le granate” ai vertici delle classifiche airplay radio. Al Phenomenon lo affiancheranno Filippo Gabbani (batteria), Lorenzo Bertelloni (tastiere), Giacomo Spagnoli (basso) e Davide Cipollini (chitarra). Grande attesa per il concerto sotto le stelle del cantautore e polistrumentista toscano. E per conoscerlo meglio ecco la nostra chiacchierata.

Nel 2016 il successo a tutto tondo a Sanremo con le Nuove Proposte. Quest'anno il trionfo tra i Big. Quando ho visto inchinarti alla Mannoia mi sono commossa. Un grande con l'umiltà dei veri artisti. Come hai vissuto l’en plein?

«Dire che ho vissuto la vittoria in modo gioioso sembra scontato ma è così. Sono veramente felice di quanto mi è successo negli ultimi due anni. Per me l’essere entrato quest’anno tra i Big era già una vittoria, ma il successo è stato inaspettato. Non mi aspettavo di vincere il Festival. Un fulmine a ciel sereno. Comunque sono arrivato preparato a questa circostanza dopo aver fatto il mio bel percorso, la cosiddetta gavetta. Ora ci sono riuscito e credo di saper rispondere bene a queste chiamate».

Il successo sul palco dell'Ariston ha cambiato la tua vita?

«Nella praticità e nella quotidianità sì perché sono in giro continuamente. Da questo punto di vista mi ha cambiato: le persone iniziano a riconoscermi. Solo questo aspetto però: fortunatamente non ha cambiato quello che sono dentro. Deriva dal fatto che questo inizio di notorietà non ha modificato la mia personalità già formata per cui non corro il rischio di alcuno sdoppiamento. E sono sereno dentro».

Occidentali's Karma ha fatto centro. Bella musica, uno stile originale, un motivo che conquista e fa anche riflettere. Che messaggio hai voluto dare al mondo con la tua canzone?

«Non c’era la pretesa di lanciare messaggi, semmai esternare una riflessione attraverso le canzoni che scrivo insieme ai collaboratori come mio fratello Filippo, Fabio Ilacqua e Luca Chiaravalli in questo caso. Un bel team. La nostra intenzione è quella di esprimere un punto di vista che è critico perché rivolto prima di tutto a noi stessi. Parla della frivolezza da parte di noi occidentali nell’approcciarci all’Oriente in maniera superficiale e votata alla moda. Serve per descrivere l’era che stiamo vivendo, quella dell’usa e getta, dove tutto è superficiale e poco approfondito. Semplici riflessioni rivolte in particolare a noi stessi.

Francesco Gabbani piace a grandi e piccoli, piace a tutti, anche alla comunità gay che ti ha invitato a Madrid al World Pride come ospite d'onore. Qual è il segreto del tuo successo?

«Non lo so. Se avessi saputo la formula l’avrei applicata anni fa, visto che è da un po’ che ci provo. Credo che la motivazione sia la somma di tanti piccoli aspetti: la musica che faccio offre divertimento e riflessione intellettualoide e io mi pongo nel modo più spontaneo possibile. Ecco, arrivare a “toccare” il pubblico oltre le questioni strettamente musicali. Un fritto misto gabbaniano».

Eleonora Groppetti

Leggi tutta l'intervista sul Corriere di Novara di giovedì 6 luglio 2017

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