Una nazionale sempre più novarese

Una nazionale sempre più novarese
Pubblicato:

NOVARA - Prima Montipò e adesso Dickmann. In pochi mesi il Novara ha visto debuttare in nazionale due suoi “gioielli” fatti in casa. 
Ad inizio stagione era toccato al portierino “made in Novara” esordire con l’Under 21 in un’amichevole ufficiale, martedì la stessa gioia l’ha provata il biondo terzino milanese: novanta minuti filati nel test di Frosinone contro la Russia, diversi inserimenti offensivi sulla destra e alcune tempestive chiusure difensive lo hanno eletto tra i migliori in campo dopo il 3-2 inflitto agli avversari.
La politica della famiglia De Salvo, tradotta in grandi investimenti sul vivaio, sta raccogliendo i propri frutti e sicuramente mostra una visione lungimirante, alla luce della tragedia sportiva che il calcio italiano sta vivendo in questi giorni dopo la clamorosa estromissione dal mondiale. Nella fase di ricostruzione di un mondo terribilmente scosso tra i rimedi possibili si parla della rinascita dei settori giovanili. Insomma, quello che la società azzurra sta facendo da tempo con pazienza e serietà. E non è strano, infatti, che i due Lorenzo siano ormai inseriti nella lista dei prospetti futuri da cui ripartire.
Dickmann aveva già disputato un tempo nel test della scorsa settimana con il Pescara: «E’ stata un’emozione bellissima – ha confidato il giocatore rientrato ieri a Novara – Cantare l’inno è qualcosa di speciale e poter giocare per la prima volta da titolare è indimenticabile». 
Una bella responsabilità scendere in campo nemmeno 24 ore dopo la disfatta di San Siro della nazionale maggiore contro la Svezia: «La sera della partita si respirava un clima simile a quello vissuto nelle case di tutti gli italiani – racconta – Di certo, alla fine, non era un bell’ambiente. Si va avanti, tutti assieme. Con la Russia era un banco di prova importante ed essere riusciti a batterli è stata una grande soddisfazione».
Il sogno di tutti, in prospettiva, è la nazionale maggiore, quello più ravvicinato sono gli Europei di categoria. Un obiettivo che accomuna i due giocatori azzurri: «Sarebbe un sogno - confida  - Sono un obiettivo a cui tengo e spero di essere convocato per i prossimi stage. Magari con Monty (Montipò, ndr.). Si fa spesso il suo nome in ritiro, mi hanno chiesto come sta e come sta giocando».
Dickmann è stato schierato dal commissario tecnico Di Biagio esterno basso nella difesa a quattro, un modulo che ha imparato ad interpretare da Baroni in poi: «Anche quest’anno abbiamo iniziato così - ha detto - Certo, preferisco giocare esterno di centrocampo con la difesa a tre, ma ho sempre dato la disponibilità anche in questo sistema di gioco. Non cambia molto, devi stare più attento alla fase difensiva».
E una sua diagonale in chiusura sul contrattacco dei russi ha scatenato gli applausi del “Benito Stirpe”.
Eppure Lollo è uno dei pochi calciatori convocati,  per la precisione tre,  che attualmente militano in serie B. 
Si dice sempre che bisogna osare di più a gettare nella mischia i giovani italiani. Chissà che le storture dell’attuale movimento calcio in Italia possano dare vita a questa rivoluzione: «Quello che spesso viene fuori è la verità - dichiara - Anche in serie B ci sono tanti ragazzi promettenti, che vogliono dimostrare le loro qualità e la volontà di arrivare in alto. La serie A? Penso a far bene qua a Novara, voglio essere protagonista con questa maglia. Poi, ovviamente non nego che in un futuro il mio obiettivo sia quello, come per tutti i ragazzi che hanno la passione per il calcio».
Sarà la volta buona? Il Novara si è portato avanti con il lavoro. E continua a lavorare per avere altri Dickmann, Montipò o Faragò da crescere e valorizzare come reale patrimonio della società.
Paolo De Luca

NOVARA - Prima Montipò e adesso Dickmann. In pochi mesi il Novara ha visto debuttare in nazionale due suoi “gioielli” fatti in casa. 
Ad inizio stagione era toccato al portierino “made in Novara” esordire con l’Under 21 in un’amichevole ufficiale, martedì la stessa gioia l’ha provata il biondo terzino milanese: novanta minuti filati nel test di Frosinone contro la Russia, diversi inserimenti offensivi sulla destra e alcune tempestive chiusure difensive lo hanno eletto tra i migliori in campo dopo il 3-2 inflitto agli avversari.
La politica della famiglia De Salvo, tradotta in grandi investimenti sul vivaio, sta raccogliendo i propri frutti e sicuramente mostra una visione lungimirante, alla luce della tragedia sportiva che il calcio italiano sta vivendo in questi giorni dopo la clamorosa estromissione dal mondiale. Nella fase di ricostruzione di un mondo terribilmente scosso tra i rimedi possibili si parla della rinascita dei settori giovanili. Insomma, quello che la società azzurra sta facendo da tempo con pazienza e serietà. E non è strano, infatti, che i due Lorenzo siano ormai inseriti nella lista dei prospetti futuri da cui ripartire.
Dickmann aveva già disputato un tempo nel test della scorsa settimana con il Pescara: «E’ stata un’emozione bellissima – ha confidato il giocatore rientrato ieri a Novara – Cantare l’inno è qualcosa di speciale e poter giocare per la prima volta da titolare è indimenticabile». 
Una bella responsabilità scendere in campo nemmeno 24 ore dopo la disfatta di San Siro della nazionale maggiore contro la Svezia: «La sera della partita si respirava un clima simile a quello vissuto nelle case di tutti gli italiani – racconta – Di certo, alla fine, non era un bell’ambiente. Si va avanti, tutti assieme. Con la Russia era un banco di prova importante ed essere riusciti a batterli è stata una grande soddisfazione».
Il sogno di tutti, in prospettiva, è la nazionale maggiore, quello più ravvicinato sono gli Europei di categoria. Un obiettivo che accomuna i due giocatori azzurri: «Sarebbe un sogno - confida  - Sono un obiettivo a cui tengo e spero di essere convocato per i prossimi stage. Magari con Monty (Montipò, ndr.). Si fa spesso il suo nome in ritiro, mi hanno chiesto come sta e come sta giocando».
Dickmann è stato schierato dal commissario tecnico Di Biagio esterno basso nella difesa a quattro, un modulo che ha imparato ad interpretare da Baroni in poi: «Anche quest’anno abbiamo iniziato così - ha detto - Certo, preferisco giocare esterno di centrocampo con la difesa a tre, ma ho sempre dato la disponibilità anche in questo sistema di gioco. Non cambia molto, devi stare più attento alla fase difensiva».
E una sua diagonale in chiusura sul contrattacco dei russi ha scatenato gli applausi del “Benito Stirpe”.
Eppure Lollo è uno dei pochi calciatori convocati,  per la precisione tre,  che attualmente militano in serie B. 
Si dice sempre che bisogna osare di più a gettare nella mischia i giovani italiani. Chissà che le storture dell’attuale movimento calcio in Italia possano dare vita a questa rivoluzione: «Quello che spesso viene fuori è la verità - dichiara - Anche in serie B ci sono tanti ragazzi promettenti, che vogliono dimostrare le loro qualità e la volontà di arrivare in alto. La serie A? Penso a far bene qua a Novara, voglio essere protagonista con questa maglia. Poi, ovviamente non nego che in un futuro il mio obiettivo sia quello, come per tutti i ragazzi che hanno la passione per il calcio».
Sarà la volta buona? Il Novara si è portato avanti con il lavoro. E continua a lavorare per avere altri Dickmann, Montipò o Faragò da crescere e valorizzare come reale patrimonio della società.
Paolo De Luca

Seguici sui nostri canali