Provincia di Novara, che futuro per i dipendenti?

Provincia di Novara, che futuro per i dipendenti?
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NOVARA - Approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale, riunitosi lunedì scorso a palazzo Natta Isola, il piano di riequilibrio finanziario pluriennale. La presa d’atto del dissesto, avvenuta il 27 novembre scorso, ha dato il via al procedimento per la copertura di un disavanzo per 4.144.500 euro. Apprezzabile quello che il Consiglio, presieduto da Matteo Besozzi, sta facendo per mantenere la barra dritta e riuscire a navigare in un mare ignoto. 
Delle vecchie Province, infatti, sono rimaste le funzioni, ma sono state tagliate le risorse. A seguito della riduzione dell’organico, imposto dalle legge di stabilità 2015, non è ancora ben definito il futuro dei dipendenti. Il processo di riforma è stato avviato ma deve scontare la subordinazione a nuove riforme costituzionali ancora molto lontane. La legge enuncia principi, ma è priva di regole applicative. L’unica cornice fissa è quella che dal processo di riforma non devono derivare oneri ag

NOVARA - Approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale, riunitosi lunedì scorso a palazzo Natta Isola, il piano di riequilibrio finanziario pluriennale. La presa d’atto del dissesto, avvenuta il 27 novembre scorso, ha dato il via al procedimento per la copertura di un disavanzo per 4.144.500 euro. Apprezzabile quello che il Consiglio, presieduto da Matteo Besozzi, sta facendo per mantenere la barra dritta e riuscire a navigare in un mare ignoto. 
Delle vecchie Province, infatti, sono rimaste le funzioni, ma sono state tagliate le risorse. A seguito della riduzione dell’organico, imposto dalle legge di stabilità 2015, non è ancora ben definito il futuro dei dipendenti. Il processo di riforma è stato avviato ma deve scontare la subordinazione a nuove riforme costituzionali ancora molto lontane. La legge enuncia principi, ma è priva di regole applicative. L’unica cornice fissa è quella che dal processo di riforma non devono derivare oneri aggiuntivi per la finanza pubblica. Ce n’è abbastanza per farsi ingrigire i capelli, ma Besozzi e il Consiglio continuano con determinazione nel compito di coordinamento in attesa di tempi migliori.
Come ha spiegato il vicepresidente Enrico Ruggerone, che ha la delega al bilancio, «il piano è stato redatto entro i novanta giorni concessi dalla legge dalla presa d’atto del disavanzo, in conformità con le linee guida deliberate dalla Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti. La durata pluriennale è fissata dal 2015 al 2024, un decennio entro il quale dovrebbe compiersi il processo di riordino degli enti di area vasta. La Provincia cambierà completamente assetto rispetto alle competenze che dovrà esercitare e di conseguenza cambierà anche rispetto alla consistenza del suo bilancio. Non è pertanto semplice avere una visione prospettica di un arco temporale così lungo, in un momento come questo in cui domina l’incertezza circa le modalità con cui verranno realizzati tanti aspetti del riordino. Le cause del disavanzo vanno ascritte a un azzeramento dei trasferimenti statali, a una fortissima diminuzione dei trasferimenti regionali, a dei prelievi di risorse proprie effettuati dall’Amministrazione centrale a titolo di contributo alla finanza pubblica, infine a una riduzione delle entrate proprie dovuta al momento congiunturale di generale crisi economica». Quanto alle azioni saranno su più fronti: «Riduzione della spesa per il personale, che avverrà inizialmente per effetto dei prepensionamenti, poi per l’avvio della ricollocazione di parte del personale presso gli enti che eserciteranno le funzioni sottratte alla competenza provinciale, ed infine nel 2017 per effetto della legge di stabilità che ha dimezzato le dotazioni organiche. Diminuiranno le spese di funzionamento dell’Ente e si potranno conseguire entrate alienando una parte del patrimonio immobiliare in modo da recuperare risorse da destinare alla riduzione dell’indebitamento».

Mariateresa Ugazio

Leggi l’articolo integrale sul Corriere di Novara di giovedì 12 marzo

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