Allarme carne rossa: interviene Coldiretti Novara-Vco

Allarme carne rossa: interviene Coldiretti Novara-Vco
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NOVARA – Carne? A Novara-Vco, come nel resto del Paese, se ne consuma molto meno rispetto alle terre d’oltreoceano: 78 chili a testa è la media nazionale, ben lontana dai 125 chili pro capite degli Usa o dei 120 chili dell’Australia. Oltretutto, gli italiani vantano un primato per la longevità, con 85 anni per le donne e 80 per gli uomini, da cui emerge che la carne made in Italy è più sana e ottenuta nel rispetto dei rigidi disciplinari di produzione Doc che assicurano il benessere e l’alimentazione degli animali.
Così anche nelle nostre province, dove la carne è, peraltro, testimone di una lunga tradizione culinaria e gastronomica, oltreché di secoli e secoli di storia rurale: insieme, questi due elementi formano un elemento di identità e cultura territoriale unico e irripetibile. A sostenerlo è Coldiretti Novara-Vco.

NOVARA – Carne? A Novara-Vco, come nel resto del Paese, se ne consuma molto meno rispetto alle terre d’oltreoceano: 78 chili a testa è la media nazionale, ben lontana dai 125 chili pro capite degli Usa o dei 120 chili dell’Australia. Oltretutto, gli italiani vantano un primato per la longevità, con 85 anni per le donne e 80 per gli uomini, da cui emerge che la carne made in Italy è più sana e ottenuta nel rispetto dei rigidi disciplinari di produzione Doc che assicurano il benessere e l’alimentazione degli animali.
Così anche nelle nostre province, dove la carne è, peraltro, testimone di una lunga tradizione culinaria e gastronomica, oltreché di secoli e secoli di storia rurale: insieme, questi due elementi formano un elemento di identità e cultura territoriale unico e irripetibile. A sostenerlo è Coldiretti Novara-Vco.
“Lo studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul consumo della carne rossa sta creando un falso allarmismo per il nostro Paese in cui questo alimento è, invece, sicuro e prezioso anche per lo svezzamento dei bambini tanto che, nelle giuste quantità, anche la Dieta Mediterranea ne prevede il consumo” sottolineano Federico Boieri e Gian Carlo Ramella presidente e direttore di Coldiretti Novara-Vco.
“Sotto accusa ci sono i cibi come hot dog e bacon, che non fanno parte della tradizione culinaria italiana né, tantomeno, di quella del Novarese o del Verbano Cusio Ossola: al contrario la nostra alimentazione si basa su prodotti di stagione, locali e freschi, come sostiene anche il progetto di Campagna Amica che conta decine ‘Punti’ di vendita diretta nelle nostre due province. Infine, in Italia la trasformazione in salumi avviene solo con il sale, senza l’affumicatura messa sotto i riflettori dall’Oms”.
“La nostra Regione vanta anche la razza da carne più importante, la Piemontese, che conta oltre 350 mila capi con 6 mila aziende impegnate nell’allevamento. E’ una carne tenera, a basso contenuto di colesterolo, con pochi grassi e dalle ottime capacità nutrizionali. In Piemonte – rilevano ancora il presidente e il direttore – sono impiegati oltre 15 mila addetti per un fatturato che, per il solo allevamento, vale oltre 500 milioni di Euro e per l’intera filiera, comprendente la logistica, il trasporto, la mangimistica, la macellazione ed il sezionamento, raggiunge il miliardo e 30 milioni di euro”.

“Cifre messe a rischio da questi falsi allarmismi – afferma il direttore di Coldiretti Piemonte Antonio De Concilio – rispetto ai quali bene hanno fatto a fare chiarezza le istituzioni, come gli oncologi a livello nazionale e l’Istituto Zooprofilattico in Piemonte, attraverso le dichiarazioni della dottoressa Maria Caramelli. Piuttosto è necessario accelerare il percorso dell’obbligo di etichettatura d’origine per tutti gli alimenti, come richiede da tempo la nostra Organizzazione, al fine di difendere le produzioni Made in Italy, preservando anche la salute dei consumatori, e di sostenere il reddito delle nostre imprese agricole”.

mo.c.

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