Sold out in Ungheria per l'opera "La Rivale" prodotta dal Coccia

«Un successo che premia tutto il teatro».

Sold out in Ungheria per l'opera "La Rivale" prodotta dal Coccia
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Sold out in Ungheria per l'opera "La Rivale" prodotta dal Coccia. Matteo Beltrami: «Un successo che premia tutto il teatro»

Sold out in Ungheria per l'opera "La Rivale" prodotta dal Coccia

“La Rivale” conquista l’Ungheria. Sold out per gli oltre 500 posti a sedere al prestigioso Operafesztivál Bartók Plusz dove la Fondazione Teatro Coccia ha messo in scena al Miskolc National Theatre - Summer Theatre l’opera contemporanea prodotta a Novara. Scritta da Marco Taralli, su libretto di Alberto Mattioli, con la regia di Manu Lalli e la direzione d’orchestra di Matteo Beltrami, ruota attorno al tema della rivalità, con la rievocazione della “sfida” tra due primedonne della lirica: la protagonista Carmela Astolfi si trova a confrontarsi con il fantasma della cantante rivale, Maria Callas, che le soffiò lo scettro di Divina. L’opera offre un ritratto dissacrante e divertente, carico di aneddoti sul mondo della lirica, ben lontano però da un approccio celebrativo della Callas.

Pieno consenso in terra magiara

Nacoski_Fabbricini_LaRivale_Bertok_12.VI.18_9Nel ruolo di Carmela Astolfi Tiziana Fabbricini, del Melomane Antonio il basso Daniele Cusari, Don Bartolo e Salvatore il tenore Blagoj Nacoski, la giovane commessa il soprano Giulia Perusi, la badante Annina il mezzosoprano Simona di Capua, la maschera il baritono Daniele Piscopo e la turista e commessa anziana il soprano Leonora Tess. Con figuranti allievi e diplomati attori dell’STM – Scuola del Teatro Musicale di Novara e in buca l’Orchestra MÁV Symphony Orchestra di Budapest. Pieno consenso in terra magiara: «La musica di questa “La Rivale” è popolare, ma di altissimo livello. Il libretto è molto scherzoso e funzionale. E' una composizione bellissima, perfetta per il teatro e il palcoscenico. Un grazie particolare a chi mi ha permesso di conoscere questo lavoro e il Teatro Coccia di Novara. Un grande onore». Le parole di Kesselyak Gergely, direttore artistico di Bartók Plusz Operafesztivál, suggellano un successo tutto novarese.

Il commento di Matteo Beltrami

Che ritorna nel commento del maestro Beltrami, direttore musicale e anche artistico pro tempore del Coccia, teatro alla ricerca di una guida con la procedura di selezione ancora in alto mare tra polemiche e colpi di scena continui. «Come teatro – precisa – non abbiamo voluto rispondere a certi attacchi che sinceramente avrebbero fatto ridere se non fossero stati veri, ma purtroppo battute non erano. Rispondere avrebbe sottratto tempo ed energia al nostro lavoro. Tempo ed energia che abbiamo dedicato alla presentazione del cartellone di Lirica e Sinfonica, decisamente superiore per quantità alle precedenti stagioni, e che stiamo dedicando alla ultimazione della parte restante della programmazione. Nel mezzo ci sta una trasferta in Ungheria, molto apprezzata anche dal punto di vista organizzativo».

«Un successo che premia tutto il teatro»

Cast_LaRivale_Bartok_12.VI.18_13«Tutto il teatro è stato impegnato - continua Beltrami - l’opera è stata allestita a Novara, poi smontata e rimontata in Ungheria. Cantanti, maestri collaboratori, tecnici: una grande macchina che muove una quarantina di persone e che ha lavorato in perfetta efficienza, nei tempi previsti. E non è scontato in un teatro dove le maestranze sono ridotte ai minimi termini. Il risultato è stato eccezionale e va a premiare uno dei progetti più rischiosi del teatro, quello sull’opera contemporanea, un programma che solo noi portiamo avanti con continuità. Un caposaldo della nostra stagione. Lo spettacolo è piaciuto, è stato giudicato di grande livello, anche nella scelta dei cantanti. Ci sono tante voci ma occorre saper scegliere. E in questo ai teatri italiani è riconosciuto un approccio all’opera con una sensibilità che ci invidiano e che all’estero è difficile raggiungere. Un successo che premia tutto il teatro in un momento in cui va chiarito un concetto: le polemiche non devono gettare dubbi sulla parte artistica. La squadra c’è, aspetta l’allenatore, con tempi più lunghi dei previsti, e sta continuando a lavorare. Che la gente sappia questo».
Eleonora Groppetti

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