Violentò la figlia della convivente: in Appello confermati 7 anni

Violentò la figlia della convivente: in Appello confermati 7 anni
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NOVARA, In primo grado a Novara, due anni fa, il 25 ottobre del 2016, era stato condannato a sette anni di reclusione. Condanna confermata anche in Appello a Torino, in secondo grado, per un 50enne novarese. L’uomo si trova alla sbarra accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti della figlia della convivente e maltrattamenti in famiglia.

A Novara, lo stesso pm aveva chiesto una condanna proprio a sette anni. I giudici del Tribunale collegiale, all’epoca, ritenendo credibile il racconto della giovane, avevano così condannato il 50enne, che ha sempre rigettato gli addebiti. Stessa situazione si è verificata a Torino. I giudici hanno creduto alla versione della ragazza, confermando i sette anni già comminati al processo andato in scena a Palazzo Fossati. La ragazza si è costituita parte civile. L’uomo, stando all’accusa, avrebbe palpeggiato le parti intime della giovane e avrebbe poi minacciato la ragazza di ripercussioni, se avesse raccontato a qualcuno quanto avveniva.

 

mo.c.

 

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola

NOVARA, In primo grado a Novara, due anni fa, il 25 ottobre del 2016, era stato condannato a sette anni di reclusione. Condanna confermata anche in Appello a Torino, in secondo grado, per un 50enne novarese. L’uomo si trova alla sbarra accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti della figlia della convivente e maltrattamenti in famiglia.

A Novara, lo stesso pm aveva chiesto una condanna proprio a sette anni. I giudici del Tribunale collegiale, all’epoca, ritenendo credibile il racconto della giovane, avevano così condannato il 50enne, che ha sempre rigettato gli addebiti. Stessa situazione si è verificata a Torino. I giudici hanno creduto alla versione della ragazza, confermando i sette anni già comminati al processo andato in scena a Palazzo Fossati. La ragazza si è costituita parte civile. L’uomo, stando all’accusa, avrebbe palpeggiato le parti intime della giovane e avrebbe poi minacciato la ragazza di ripercussioni, se avesse raccontato a qualcuno quanto avveniva.

 

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