«Suo figlio è in carcere. Servono 2.500 euro»

«Suo figlio è in carcere. Servono 2.500 euro»
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NOVARA - «Suo figlio è in prigione a Roma perché ha avuto un incidente in auto ed era senza assicurazione. Per non fargli trascorrere la notte in cella servono subito 2.500 euro». 
Questo il tenore della telefonata che mercoledì scorso ha ricevuto una signora novarese ultraottantenne, sul suo telefono di casa. «Appena ho sentito queste parole mi sono seriamente preoccupata, anche perché mio figlio era andato davvero a Roma quella mattina. Però, passata la sorpresa del momento, riflettendo mentre parlavo, mi è sembrata subito un po’ strana questa storia, visto che solitamente mio figlio quando deve andare a Roma o prende il treno oppure viaggia in aereo. Ho così controbattuto all’interlocutore esprimendo questa perplessità. Ma dall’altro capo del telefono quell’uomo mi ha risposto che “evidentemente avrà affittato un’auto. Io sono un avvocato, qui con me c’è il maresciallo ora le faccio telefonare”. La signora però ha capito che qualcosa non andava e non è si è fatta ingannare. 
Clarissa Brusati

Leggi di più sul Corriere di Novara in edicola

NOVARA - «Suo figlio è in prigione a Roma perché ha avuto un incidente in auto ed era senza assicurazione. Per non fargli trascorrere la notte in cella servono subito 2.500 euro». 
Questo il tenore della telefonata che mercoledì scorso ha ricevuto una signora novarese ultraottantenne, sul suo telefono di casa. «Appena ho sentito queste parole mi sono seriamente preoccupata, anche perché mio figlio era andato davvero a Roma quella mattina. Però, passata la sorpresa del momento, riflettendo mentre parlavo, mi è sembrata subito un po’ strana questa storia, visto che solitamente mio figlio quando deve andare a Roma o prende il treno oppure viaggia in aereo. Ho così controbattuto all’interlocutore esprimendo questa perplessità. Ma dall’altro capo del telefono quell’uomo mi ha risposto che “evidentemente avrà affittato un’auto. Io sono un avvocato, qui con me c’è il maresciallo ora le faccio telefonare”. La signora però ha capito che qualcosa non andava e non è si è fatta ingannare. 
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