Padre accusato di violenza sulla figlia minore: chiesti 10 anni di reclusione

Padre accusato di violenza sulla figlia minore: chiesti 10 anni di reclusione
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NOVARA, Dieci anni di reclusione per violenza sessuale ai danni della figlia minore (ora diventata maggiorenne) e tre mesi di arresto per l’accusa di molestia o disturbo alle persone (una serie di chiamate telefoniche notturne a casa dell’ex moglie).

E’ la pena che ha chiesto, giovedì pomeriggio in Tribunale a Novara, il pm Francesca Celle nei confronti di un 60enne residente nell’Ovest Ticino, finito alla sbarra proprio per quanto riferito dalla ragazzina, che – seguita ai tempi da una psicologa – aveva riferito di essere stata abusata dal padre. La ragazza si è costituita parte civile, assistita dall’avvocato Alessandro Fabbri. La vicenda risale ormai a 8 anni fa. Due sarebbero gli episodi contestati, il primo nel 2009 e un altro, a quanto risulta, nel 2012. I genitori della bambina si erano separati nel 2011. E’ in questo momento che risalirebbero le telefonate notturne, poi risultate riconducibili al numero di telefono dell’uomo. La parte civile si è accodata alle richieste dell’accusa, mentre i due difensori, gli avvocati Amanda Cattaneo e Daniele Aina, hanno riferito come non ci sia alcunché di provato, chiedendo l’assoluzione del proprio assistito. Sentenza il 16 marzo.

mo.c.


NOVARA, Dieci anni di reclusione per violenza sessuale ai danni della figlia minore (ora diventata maggiorenne) e tre mesi di arresto per l’accusa di molestia o disturbo alle persone (una serie di chiamate telefoniche notturne a casa dell’ex moglie).

E’ la pena che ha chiesto, giovedì pomeriggio in Tribunale a Novara, il pm Francesca Celle nei confronti di un 60enne residente nell’Ovest Ticino, finito alla sbarra proprio per quanto riferito dalla ragazzina, che – seguita ai tempi da una psicologa – aveva riferito di essere stata abusata dal padre. La ragazza si è costituita parte civile, assistita dall’avvocato Alessandro Fabbri. La vicenda risale ormai a 8 anni fa. Due sarebbero gli episodi contestati, il primo nel 2009 e un altro, a quanto risulta, nel 2012. I genitori della bambina si erano separati nel 2011. E’ in questo momento che risalirebbero le telefonate notturne, poi risultate riconducibili al numero di telefono dell’uomo. La parte civile si è accodata alle richieste dell’accusa, mentre i due difensori, gli avvocati Amanda Cattaneo e Daniele Aina, hanno riferito come non ci sia alcunché di provato, chiedendo l’assoluzione del proprio assistito. Sentenza il 16 marzo.

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