Novarese arrestato a Como per prostituzione minorile e violenza sessuale

Novarese arrestato a Como per prostituzione minorile e violenza sessuale
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NOVARA, Un 35enne novarese, dipendente di una ditta in provincia di Como, è stato arrestato negli scorsi giorni dai Carabinieri lombardi con le accuse di prostituzione minorile e violenza sessuale. Stando all’accusa, l’uomo avrebbe pagato alcune ragazzine minorenni per consumare con loro atti sessuali, episodi che si sarebbero verificati tra il luglio del 2016 e il maggio del 2017. Una quindicina gli episodi di prostituzione minorile che vengono contestati all’uomo, che avrebbe coinvolto sei ragazze con un’età compresa tra i 15 e i 17 anni.

Stando a quanto sostengono gli inquirenti, il 35enne avrebbe proposto compensi da 80 euro per avere in cambio prestazioni sessuali dalle giovanissime. In alternativa avrebbe fatto loro una serie di regalidi valore, iPhone, telefonini e altri oggetti.

A dare il via all’indagine, un coetaneo delle ragazze, che aveva riferito ai militari quanto aveva saputo. I Carabinieri hanno così iniziato a monitorare il 35enne, raccogliendo elementi a sostegno dell’accusa e ricostruendo come contattava le giovani, in particolare con il passaparola, ma anche sui social, social forum e social network.

mo.c.


NOVARA, Un 35enne novarese, dipendente di una ditta in provincia di Como, è stato arrestato negli scorsi giorni dai Carabinieri lombardi con le accuse di prostituzione minorile e violenza sessuale. Stando all’accusa, l’uomo avrebbe pagato alcune ragazzine minorenni per consumare con loro atti sessuali, episodi che si sarebbero verificati tra il luglio del 2016 e il maggio del 2017. Una quindicina gli episodi di prostituzione minorile che vengono contestati all’uomo, che avrebbe coinvolto sei ragazze con un’età compresa tra i 15 e i 17 anni.

Stando a quanto sostengono gli inquirenti, il 35enne avrebbe proposto compensi da 80 euro per avere in cambio prestazioni sessuali dalle giovanissime. In alternativa avrebbe fatto loro una serie di regalidi valore, iPhone, telefonini e altri oggetti.

A dare il via all’indagine, un coetaneo delle ragazze, che aveva riferito ai militari quanto aveva saputo. I Carabinieri hanno così iniziato a monitorare il 35enne, raccogliendo elementi a sostegno dell’accusa e ricostruendo come contattava le giovani, in particolare con il passaparola, ma anche sui social, social forum e social network.

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