Legge sulla caccia approvata in Regione

Dopo sei anni il Piemonte ha una regolamentazione dell’attività venatoria.

Legge sulla caccia approvata in Regione
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Legge sulla caccia approvata in Regione dopo venti sedute. Dopo sei anni il Piemonte ha una regolamentazione dell’attività venatoria.

Legge sulla caccia approvata in Regione

Dopo sei anni il Piemonte ha nuovamente una legge sulla caccia e sulla tutela della fauna: l'ha approvata martedì scorso il Consiglio regionale. Come precisa l’assessore all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, «questa legge non fa scelte pro o contro la caccia, non intende penalizzare nessuno, bensì governare con buon senso tentando di dare risposte ai problemi che le nuove sensibilità e la proliferazione incontrollata di alcune specie sta ponendo ai cittadini e ai territori piemontesi. E’ anche una legge innovativa, perché coniuga la tutela della fauna con l’attività venatoria aggiornandola ai nuovi scenari che si sono determinati con il proliferare della fauna selvatica dannosa non solo alle coltivazioni, ma anche all’incolumità dei cittadini, penso ai cinghiali e ai caprioli. Se da una parte crescono le specie protette e si fa una particolare attenzione alla tipica fauna alpina, dall’altra, su autorizzazione delle Province o della Città metropolitana, i proprietari dei fondi in possesso di licenza di caccia potranno intervenire sui loro terreni per tutelare le colture».

Congratulazioni dal presidente Chiamparino

Il presidente Sergio Chiamparino ha voluto rivolgere «congratulazioni e ringraziamento all’assessore Ferrero e a tutti coloro che hanno collaborato, a cominciare dalla maggioranza, che ha avuto un forte ruolo propositivo per dare finalmente al Piemonte una regolamentazione dell’attività venatoria senza alcun intento punitivo verso i cacciatori e nel pieno rispetto della tutela dell’ambiente e di tutti i cittadini».

Poco soddisfatte le associazioni animaliste e ambientaliste

Poca soddisfazione da parte delle associazioni animaliste e ambientaliste, che hanno diffuso un comunicato: "Dopo sei anni di vuoto legislativo e applicazione della legge nazionale per la mancanza di una norma organica regionale, il Piemonte dispone finalmente di una legislazione di settore che riporta l’attività venatoria all’interno di confini meno devastanti. Questa è l’unica nota positiva. Chiederemo al Governo di inviare questa nuova legge all’esame della Corte Costituzionale per valutarne i suoi numerosi aspetti di illegittimità. Ancora una volta il Consiglio regionale si è piegato di fronte alle richieste del mondo venatorio, senza tenere in alcuna considerazione le motivate e documentate istanze delle associazioni animaliste ed ambientaliste nonché quelle dei tanti cittadini piemontesi ed italiani che sempre più spesso manifestano, nei sondaggi, nella raccolta di firme, nelle interviste ed in ogni altra utile occasione, la loro netta contrarietà alla caccia".

Sandro Devecchi

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