Gay Pride, il patrocinio della Provincia di Novara rimane

Besozzi: "Un tema che dovrebbe essere bipartisan".

Gay Pride, il patrocinio della Provincia di Novara rimane
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Gay Pride, il patrocinio della Provincia di Novara rimane. Bocciata in Consiglio provinciale la mozione presentata dal gruppo di centrodestra "Provincia protagonista".

Gay Pride, il patrocinio della Provincia di Novara rimane

Il patrocinio della Provincia di Novara al Gay Pride, la manifestazione organizzata nel capoluogo per il prossimo 26 maggio, rimane. Sarebbe stato difficile ipotizzare un “retromarcia” davanti a una mozione presentata da uno dei due gruppi di centrodestra, “Provincia protagonista”, dove si chiedeva all’Ente di “revocarlo”. Anche perché, come ha spiegato nel suo intervento il vicepresidente Giuseppe Cremona, la sua concessione è di stretta competenza del presidente e anche dal punto di vista tecnico - giuridico, «non è previsto un passaggio attraverso il voto del Consiglio».

Mozione bocciata

In ogni caso, al momento della “conta”, se qualcuno voleva sfruttare l’occasione per “mandare sotto” Besozzi, si è ritrovato alla fine con un pugno di mosche in mano. Dei cinque firmatari la mozione, infatti, due (Massimo Marcassa e Luca Piantanida) erano assenti, mentre i tre esponenti de “La Provincia dei Comuni” (Paolo Sibilia, Enrico Bertone e Fabio Maggeri), hanno respinto anche loro il documento, unendosi al presidente e ai quattro rappresentanti (Cremona e poi Emanuela Allegra, Stefano Zanzola e Laura Noro) del centro - sinistra. Risultato finale: con otto contrari e tre favorevoli la mozione è stata bocciata.

Oltre un'ora di dibattito

Prima di arrivare al voto, in occasione della seduta dell’assemblea di Palazzo Natta nel pomeriggio di giovedì, si è in ogni caso assistito a oltre un’ora di dibattito nel corso del quale è stata in più di una volta richiamata la scelta adottata dal “vicino” Comune di Novara, che il patrocinio non l’ha concesso. E volendo in qualche modo sposare la causa sostenuta dal primo cittadino del capoluogo Alessandro Canelli che il consigliere Ivan De Grandis ha illustrato la mozione, respingendo prima di tutto l’idea che «la destra sia omofoba». Il Gay Pride «è solo una manifestazione di esibizionismo e ostentazione che nulla porta in più in tema di diritti per le persone con un orientamento sessuale diverso», ha aggiunto. Tesi poi ribadita dai colleghi Andrea Crivelli e Michela Leoni. Anzi, la sindaca di Momo, ha annunciato che «nel mio Comune celebrerò un’unione civile».

Besozzi: "Un tema che dovrebbe essere bipartisan"

Dal canto suo il presidente Matteo Besozzi ha ribadito la posizione dell’Amministrazione: «Dal punto di vista personale ritengono doveroso appoggiare e promuovere una manifestazione che porta in primo piano tematiche e diritti delle persone omosessuali. Un tema - ha aggiunto - che dovrebbe essere bipartisan; che non dovrebbe essere né strumentalizzato né cavalcato. Pur non entrando nel merito nella scelta del Comune di Novara credo tuttavia che sminuire questo evento a “manifestazione folkloristica” sia sbagliato. Rappresenta anzi un momento di visibilità e di rivendicazione di diritti da parte di tante persone che vivono discriminazioni anche sul posto di lavoro, senza dimenticare linguaggi offensivi ancora troppo diffusi».
Una scelta condivisa negli interventi tanto di Cremona, Allegra e Noro, come nella decisione, anche se con visioni diverse, da parte dei tre consiglieri di “La Provincia dei Comuni” di votare contro la mozione.
Luca Mattioli

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