Frana Valle Vigezzo, slitta l'apertura della Statale 337

La pioggia rallenta lo sgombero del materiale crollato.

Frana Valle Vigezzo, slitta l'apertura della Statale 337
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Frana Valle Vigezzo, slitta l'apertura della Statale 337. La pioggia rallenta lo sgombero del materiale crollato. Intanto i ticinesi interpellano il Consiglio di Stato di Bellinzona perché l’Italia acceleri sui lavori.

Frana Valle Vigezzo, slitta l'apertura della Statale 337

Da pochi giorni a un mese. Si allungano i tempi per la riapertura della statale 337 della Valle Vigezzo. Le avverse condizioni meteo stanno rallentando lo sgombero del materiale franato e del versante montano di Meis da cui il giorno di Pasqua si è staccata una frana costata la vita ad una coppia di turisti svizzeri diretti al Santuario di Re. «Si sono aperte due nuove crepe nel pendio roccioso e il maltempo, con la pioggia continua, non aiuta i lavori. Si ipotizza che a questo punto – spiega il sindaco di Re Oreste Pastore – ci vorrà almeno un mese per poter riaprire il collegamento internazionale». In via precauzionale rimane ancora bloccata anche la circolazione dei treni tra Domodossola e Locarno della ferrovia Vigezzina, mentre funzionano regolarmente i convogli locali.

I ticinesi interpellano il Consiglio di Stato di Bellinzona

Sulle criticità della situazione prende posizione anche la politica Svizzera. I consiglieri ticinesi Giorgio Pellanda e Omar Balli invitano il governo svizzero a fare pressioni sulle autorità italiane a Roma per sollecitare l’inizio dei lavori. «Portiamo all’attenzione del Governo la preoccupazione di chi transita lungo questo malridotto tratto di strada lungo circa 5 km. Strada che collega il Ticino al Vallese - si legge nell’interpellanza al Consiglio di Stato di Bellinzona - Se da una parte le autorità italiane locali, con alla testa il sindaco di Re Oreste Pastore, si stanno prodigando per sollecitare l’Anas a mettere in sicurezza la strada il più presto possibile ed in modo pragmatico, prescindendo cioè da cavilli burocratici che rallentano le decisioni, dall’altra vi è veramente da chiedersi se fra gli addetti ai lavori non abbia prevalso, negli anni, un certo menefreghismo».

Chiesta l'istituzione di un tavolo permanente

frana valle vigezzoIntanto, al di qua del confine, il Gruppo “La provincia per il territorio” chiede, per voce di Luigi Spadone, Fabio Basta e Mario Geraci «l’istituzione di un tavolo permanente che coinvolga tutti i parlamentari del territorio volto a reperire le necessarie risorse per un monitoraggio a 360° delle strade statali e provinciali del Vco e per i successivi interventi risolutivi affinché tragedie come quelle della scorsa settimana non abbiano a ripetersi e chi chiamato a governare inverta la rotta tenuta negli ultimi anni». Si legge nella mozione: «Abbiamo un buon numero di rappresentanti locali in Parlamento di ogni forza politica e alla luce del ruolo di pianificazione territoriale di coordinamento riconosciuto dalla Legge Delrio alle Province, la costituzione di un gruppo parlamentare coeso consentirebbe di rivendicare quella giusta attenzione che questa terra merita. Oltre alle risorse per i monitoraggi e la risoluzione delle situazioni di pericolo è necessario intervenire affinché si concretizzi l’immediato trasferimento ad Anas delle strade provinciali in predicato di passarvi, per le quali il relativo iter risulta bloccato presso il Ministero. Vi sono poi strade provinciali che versano, più di altre, in condizioni pietose (la Valle Strona e la Valle Cannobina, per citarne solo due) e sulle quali non è possibile rimandare la messa in sicurezza. La Sp 75 della Valle Cannobina, poi, necessita con assoluta urgenza della realizzazione di piazzette di scambio e consolidamenti perché unica via alternativa alla Ss 337 della Valle Vigezzo».
Marco De Ambrosis

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