Biandrate, dopo 15 anni inizia il riconoscimento dei reperti archeologici

In paese nascerà un museo. 

Biandrate, dopo 15 anni inizia il riconoscimento dei reperti archeologici
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Biandrate, dopo 15 anni inizia il riconoscimento dei reperti archeologici in località “Le Pievi”. In paese nascerà un museo.

Biandrate, dopo 15 anni inizia il riconoscimento dei reperti archeologici

Archeologi al lavoro a Biandrate, in località “Le Pievi”, dove una quindicina di anni fa venne segnalata la presenza di antichi reperti. Questo primo intervento riguarderà un “passaggio a tappeto” di 21mila metri quadrati a nord-est dell’abitato, dopo il canale Cavour. Un lavoro paziente e certosino, quello degli operatori, incaricati nel riconoscimento di reperti antichi che, una volta trovati, saranno catalogati ed esposti in un museo che si pensa di realizzare in paese.

In località “Le Pievi”

Secondo gli esperti del settore, in località “Le Pievi” potrebbero essere riportati alla luce i muri di fondazione degli amb ienti produttivi di una villa romana. Non si tratterebbe di una novità in campo della ricerca in quanto a Biandrate, già negli anni Venti, riaffiorarono antiche monete. L’avvio del cantiere di ricerca si è avuto dopo una serie di complicazioni burocratiche. Un primo accordo tra Tav (poi Rfi) e Soprintendenza del Piemonte risale al luglio del 2004 quale forma di tutela dei ritrovamenti avvenuti nel 2001.

In paese nascerà un museo

Poi, durante la realizzazione dell’alta velocità (tratta ferroviaria Torino – Milano), ci fu uno stop in quanto su una porzione di terreno dove doveva essere costruita una centrale di betonaggio avrebbero potuto esserci ricchezze storiche importanti. Allora Rfi mise a disposizione quasi due milioni di euro ai Comuni di Biandrate e Greggio, ma tutto rimase fermo fino al 2012, quando venne aperto un bando, che – per la verità – venne riaperto più volte fino all’assegnazione il 23 maggio scorso. Ecco perché l’avvio del cantiere solo oggi.
p.u.

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