Vietato morire a Lumellogno

Vietato morire a Lumellogno
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NOVARA - Provocatorio intervento nei giorni scorsi di Carlo Migliavacca, già presidente del Quartiere di Lumellogno, a proposito della mancanza di loculi nella frazione. «Sciopero della morte a Lumellogno. Al cimitero comunale di Lumellogno gli “appartamenti” sono esauriti e per i residenti della borgata novarese diventa un problema anche morire. Un vecchio detto ci dice che “a mali estremi, estremi rimedi” e gli abitanti di Lumellogno hanno deciso, come nel film di don Camillo, di fare lo “sciopero della morte” in attesa che l’Amministrazione voglia adottare i dovuti provvedimenti. Peccato, purtroppo, che non sia così semplice e bello, altrimenti Lumellogno si trasformerebbe in un secondo Paradiso terrestre. Chiedo scusa se metto sul piano ironico una problematica seria, ma ritengo sia l’unico modo per dare una bella svegliata agli Uffici comunali, nella speranza che vogliano - nel più breve tempo possibile - adottare gli opportuni provvedimenti. Già negli anni ’90 si era presentato il problema e ricordo benissimo tutto il litigare fatto; e meno male che il sindaco di Granozzo, Arrigo Benetti, aveva accettato di “ospitare provvisoriamente” i nostri defunti. Eppure, per il Comune, la costruzione di nuovi loculi cimiteriali è da considerarsi una “spesa a costo zero” in quanto gli stessi vengono posti in vendita e il ricavato va a coprirne le spese con, oltretutto, un margine di guadagno. A Lumellogno, in questi decenni, il suo cimitero è stato scelto anche da moltissimi residenti della Città, perché quello di Novara non è considerato un luogo adatto per l’ultima e definitiva dimora. Fatto è che questi, come li chiamo io, “appartamenti” sono andati a ruba e il tutto esaurito è diventato nuovamente realtà. C’è da augurarsi che l’Amministrazione sia sensibile al problema e che provveda celermente alla soluzione».

NOVARA - Provocatorio intervento nei giorni scorsi di Carlo Migliavacca, già presidente del Quartiere di Lumellogno, a proposito della mancanza di loculi nella frazione. «Sciopero della morte a Lumellogno. Al cimitero comunale di Lumellogno gli “appartamenti” sono esauriti e per i residenti della borgata novarese diventa un problema anche morire. Un vecchio detto ci dice che “a mali estremi, estremi rimedi” e gli abitanti di Lumellogno hanno deciso, come nel film di don Camillo, di fare lo “sciopero della morte” in attesa che l’Amministrazione voglia adottare i dovuti provvedimenti. Peccato, purtroppo, che non sia così semplice e bello, altrimenti Lumellogno si trasformerebbe in un secondo Paradiso terrestre. Chiedo scusa se metto sul piano ironico una problematica seria, ma ritengo sia l’unico modo per dare una bella svegliata agli Uffici comunali, nella speranza che vogliano - nel più breve tempo possibile - adottare gli opportuni provvedimenti. Già negli anni ’90 si era presentato il problema e ricordo benissimo tutto il litigare fatto; e meno male che il sindaco di Granozzo, Arrigo Benetti, aveva accettato di “ospitare provvisoriamente” i nostri defunti. Eppure, per il Comune, la costruzione di nuovi loculi cimiteriali è da considerarsi una “spesa a costo zero” in quanto gli stessi vengono posti in vendita e il ricavato va a coprirne le spese con, oltretutto, un margine di guadagno. A Lumellogno, in questi decenni, il suo cimitero è stato scelto anche da moltissimi residenti della Città, perché quello di Novara non è considerato un luogo adatto per l’ultima e definitiva dimora. Fatto è che questi, come li chiamo io, “appartamenti” sono andati a ruba e il tutto esaurito è diventato nuovamente realtà. C’è da augurarsi che l’Amministrazione sia sensibile al problema e che provveda celermente alla soluzione».

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