Nuove “Frontiere Urbane” a Novara

Nuove “Frontiere Urbane” a Novara
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NOVARA - Si chiama “Frontiere urbane” il progetto curato dal Comune di Novara (capofila) insieme alle associazioni Creattivi e Restart e alla cooperativa sociale Aurive a cui la Compagnia di San Paolo ha assegnato un contributo di 250.000 euro nell’ambito del bando “La valorizzazione a rete delle risorse culturali urbane e territoriali”. Il valore totale del progetto ammonta a 420.000 euro. “Siamo molto soddisfatti di questo risultato - ha detto il sindaco Alessandro Canelli ieri in Municipio alla presentazione - Su 77 progetti ne sono stati finanziati 12. Siamo inoltre riusciti ad aggiudicarci il contributo massimo previsto. Ci sono voluti otto mesi di lavoro preparatorio per iniziative di qualità che coinvolgeranno diverse parti della città nell’arco di due anni, ossia per tutto il 2018 e il 2019”.

I contenuti del progetto sono stati poi illustrati da Luca Martelli della cooperativa Aurive: “Lo scopo è mettere a sistema il centro e le periferie, in particolare i quartieri della Rizzottaglia, Sant’Agabio e Sant’Andrea - ha spiegato - Invece che iniziare da zero abbiamo deciso di ripartire dal progetto sull’800 novarese tra passato e futuro che aveva già ottenuto il finanziamento della Compagnia di San Paolo nel 2015. Gli interventi si dividono in tre macroaree: la valorizzazione culturale, la street art e la musica”.

 

Per quanto riguarda il primo ambito è prevista la formazione di un gruppo di attori non professionisti che poi guideranno visite teatralizzate della durata di circa 20 minuti a musei, monumenti e luoghi della città. Un altro modo innovativo di proporre le visite ai musei e alla città al pubblico sarà quello del gaming, una forma molto efficace di edutaintement con cacce al tesoro ad indizi progressivi ed enigmi da risolvere.

 

La Street art è un genere che riguarda forme d’arte diverse, rappresentate in luoghi pubblici e spesso in non luoghi, con tecniche come graffiti, stencil, adesivi, sculture, installazioni. Il progetto per questa parte si articolerà nella realizzazione di grandi murales, nel recupero di spazi come edifici abbandonati o sottopassi che possono tornare alla comunità con una nuova estetica e nel cosiddetto “muro libero”, luoghi in cui gli attori coinvolti potranno dare libero sfogo al loro talento.

 

Il progetto non darà soluzioni calate dall’alto - ha precisato Martelli - ma lavorerà coinvolgendo i cittadini e le realtà dei quartieri in un percorso condiviso”.

 

Proprio la Memoria condivisa è un altro degli interventi previsti: si tratta di un percorso fotografico espositivo costruito con gruppi di lavoro allargati, che si interfacciano con il doppio ruolo di protagonisti e co-curatori (anziani frequentatori di un parco, ex operai di una fabbrica, residenti storici). Questi interventi racconteranno la trasformazione di identità urbanistiche, sociali, culturali e saranno presentati attraverso concerti e letture delle testimonianze raccolte.

 

Tramite un videomessaggio Riccardo Beldì, di Restart ha parlato anche della parte musicale del progetto che ha tra i suoi scopi rendere più accessibili generi come il jazz e la musica elettronica. Saranno organizzati mini concerti con repertori contenuti e la spiegazione del repertorio a cura dei musicisti. Allo stesso modo la formula pulse, offrirà una durata più lunga puntando sull’originalità del repertorio, con una presentazione più animata e la proiezione di immagini e fotografie per concerti organizzati in luoghi e orari inusuali. Sarà quindi possibile scoprire nuovi luoghi della città e dei suoi quartieri grazie a momenti di connessione artistica: concerti realizzati dall’Orchestra di Periferia, nata per favorire l’aggregazione giovanile e la coesione sociale tra le diverse etnie presenti sul territorio; concerti jazz legati a momenti di didattica per i bambini della città; incontri conoscitivi, workshop formativi, masterclass e jam session aperti al pubblico con musicisti di rilievo internazionale.

Valentina Sarmenghi 

NOVARA - Si chiama “Frontiere urbane” il progetto curato dal Comune di Novara (capofila) insieme alle associazioni Creattivi e Restart e alla cooperativa sociale Aurive a cui la Compagnia di San Paolo ha assegnato un contributo di 250.000 euro nell’ambito del bando “La valorizzazione a rete delle risorse culturali urbane e territoriali”. Il valore totale del progetto ammonta a 420.000 euro. “Siamo molto soddisfatti di questo risultato - ha detto il sindaco Alessandro Canelli ieri in Municipio alla presentazione - Su 77 progetti ne sono stati finanziati 12. Siamo inoltre riusciti ad aggiudicarci il contributo massimo previsto. Ci sono voluti otto mesi di lavoro preparatorio per iniziative di qualità che coinvolgeranno diverse parti della città nell’arco di due anni, ossia per tutto il 2018 e il 2019”.

I contenuti del progetto sono stati poi illustrati da Luca Martelli della cooperativa Aurive: “Lo scopo è mettere a sistema il centro e le periferie, in particolare i quartieri della Rizzottaglia, Sant’Agabio e Sant’Andrea - ha spiegato - Invece che iniziare da zero abbiamo deciso di ripartire dal progetto sull’800 novarese tra passato e futuro che aveva già ottenuto il finanziamento della Compagnia di San Paolo nel 2015. Gli interventi si dividono in tre macroaree: la valorizzazione culturale, la street art e la musica”.

 

Per quanto riguarda il primo ambito è prevista la formazione di un gruppo di attori non professionisti che poi guideranno visite teatralizzate della durata di circa 20 minuti a musei, monumenti e luoghi della città. Un altro modo innovativo di proporre le visite ai musei e alla città al pubblico sarà quello del gaming, una forma molto efficace di edutaintement con cacce al tesoro ad indizi progressivi ed enigmi da risolvere.

 

La Street art è un genere che riguarda forme d’arte diverse, rappresentate in luoghi pubblici e spesso in non luoghi, con tecniche come graffiti, stencil, adesivi, sculture, installazioni. Il progetto per questa parte si articolerà nella realizzazione di grandi murales, nel recupero di spazi come edifici abbandonati o sottopassi che possono tornare alla comunità con una nuova estetica e nel cosiddetto “muro libero”, luoghi in cui gli attori coinvolti potranno dare libero sfogo al loro talento.

 

Il progetto non darà soluzioni calate dall’alto - ha precisato Martelli - ma lavorerà coinvolgendo i cittadini e le realtà dei quartieri in un percorso condiviso”.

 

Proprio la Memoria condivisa è un altro degli interventi previsti: si tratta di un percorso fotografico espositivo costruito con gruppi di lavoro allargati, che si interfacciano con il doppio ruolo di protagonisti e co-curatori (anziani frequentatori di un parco, ex operai di una fabbrica, residenti storici). Questi interventi racconteranno la trasformazione di identità urbanistiche, sociali, culturali e saranno presentati attraverso concerti e letture delle testimonianze raccolte.

 

Tramite un videomessaggio Riccardo Beldì, di Restart ha parlato anche della parte musicale del progetto che ha tra i suoi scopi rendere più accessibili generi come il jazz e la musica elettronica. Saranno organizzati mini concerti con repertori contenuti e la spiegazione del repertorio a cura dei musicisti. Allo stesso modo la formula pulse, offrirà una durata più lunga puntando sull’originalità del repertorio, con una presentazione più animata e la proiezione di immagini e fotografie per concerti organizzati in luoghi e orari inusuali. Sarà quindi possibile scoprire nuovi luoghi della città e dei suoi quartieri grazie a momenti di connessione artistica: concerti realizzati dall’Orchestra di Periferia, nata per favorire l’aggregazione giovanile e la coesione sociale tra le diverse etnie presenti sul territorio; concerti jazz legati a momenti di didattica per i bambini della città; incontri conoscitivi, workshop formativi, masterclass e jam session aperti al pubblico con musicisti di rilievo internazionale.

Valentina Sarmenghi 

 

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