Archeologia dell'uva, ecco come la vite arrivò nelle nostre terre

Archeologia dell'uva, ecco come la vite arrivò nelle nostre terre
Pubblicato:
Aggiornato:

BORGOMANERO - “Archeologia preromana dell’uva in Cisalpina": questo l’argomento trattato venerdì 23 settembre alle 21 nel “salone delle feste” di Villa Mara

BORGOMANERO - “Archeologia preromana dell’uva in Cisalpina": questo l’argomento trattato venerdì 23 settembre alle 21 nel “salone delle feste” di Villa Marazza da Filippo Maria, già Soprintendente ai Beni Archeologici della Lombardia e attualmente Direttore responsabile Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per la Sardegna. Il relatore ha tracciato un preciso quadro della nascita e implementazione della vite nel nord della penisola, agganciandola alla produzione casearia. La vite, ha sottolineato “è una coltivazione millenaria, giunta in Italia diciassette secoli prima di Cristo, in piena età del bronzo, risalendo pian piano la penisola sino ad arrivare ai piedi delle Alpi”. Gambari ha spiegato come il vino ma anche la birra siano bevande conosciute molto bene dai popoli italici sin dai tempi più remoti. Molto datata anche la nascita del formaggio gorgonzola: “lo stracchino –ha spiegato - con l'inserimento di muffe, aveva una vita più lunga ed era gradevole al palato”. Al termine dell’incontro, seguito da un pubblico qualificato non poteva certo mancare la degustazione del gorgonzola "Palzola" abbinato ad un vino del territorio la “Maggiorina” dell’azienda agricola “Le Piane” di Boca.

Carlo Panizza

Seguici sui nostri canali