Agromafie, il Novarese in fondo alla classifica

Coldiretti Novara e Vco: "Positivi i dati per le nostre province".

Agromafie, il Novarese in fondo alla classifica
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I territori del Piemonte Orientale (nell’ordine Biella, Novara, Vco e Vercelli) sono quelli che registrano in Piemonte la più bassa intensità di agromafie. Buoni anche i risultati anche a livello nazionale, con posizioni dalla settantaseiesima alla settantanovesima.

Continua il contrasto alle agromafie

“Contrastare le agromafie significa dare futuro all’agricoltura e a un paniere alimentare dove le eccellenze made in Novara-Vco hanno un ruolo primario. I dati confermano che l’indice di intensità di questi fenomeni sul territorio è molto basso. E' positivo, ma guai ad abbassare la guardia!”. Lo dice Sara Baudo, presidente della Coldiretti interprovinciale. Baudo ricorda  l’azione “strategica e positiva” delll’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura costituito da Coldiretti con il procuratore Giancarlo Caselli alla guida del Comitato Scientifico.

Un volume d'affari di quasi 22 miliardi

Il volume d’affari complessivo annuale delle agromafie è salito a 21,8 miliardi di euro. Nell'ultimo anno, un balzo del 30%: la filiera del cibo, della sua produzione, trasporto, distribuzione e vendita è divenuta una delle aree prioritarie di investimento della malavita. Furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, o con il cosiddetto pizzo anche sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto, di guardiania e di caporalato alle aziende agricole sono gli ambiti di ingerenza più diffusi nella produzione agricola secondo i dati dell’Osservatorio.

Novara e Vco in fondo alla classifica

Dai dati emersi dal quinto rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio, tra le 106 province italiane, il nord del Paese entra nei primi posti della classifica relativa all'intensità dell'agromafia, con Genova e Verona rispettivamente al secondo ed al terzo posto. Il Piemonte occupa con Torino e Cuneo il ventisettesimo ed il ventottesimo scalino. Si scende poi nella graduatoria con Alessandria al quarantaduesimo, mentre Asti, Biella, Novara, Verbania e Vercelli si trovano dal settantacinquesimo al settantanovesimo posto.

“Come evidenziano i dati, la filiera del cibo ha tutte le caratteristiche necessarie per attirare l’interesse delle organizzazioni malavitose - conclude Baudo - Ben vengano, quindi, i controlli effettuati dalle forze dell’ordine, grazie ai quali siamo in grado di far venire alla luce casi che in altri Paesi, dentro e fuori l’Ue, non verrebbero smascherati. I vari organi preposti per presidiare il territorio svolgono un ruolo anche a difesa della salute dei cittadini, dell’ambiente e del territorio stesso, oltre che del tessuto economico”.

l.c.

 

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